Ieri il giudice ha Silvia Corinaldesi ha disposto per un 40enne pilota dell’esercito in servizio nel reggimento riminese 7° Vega, nonostante sia vittima della “sindrome del Vietman” oltre ad essere non imputabile di violenza e resistenza a pubblico ufficiale, la libertà vigilata per 2 anni e l’obbligo di sottoporsi a cure psichiatriche oltre al monitoraggio a giorni alterni dell’assunzione di alcol.
L’imputato è affetto da un grave disturbo da stress post traumatico cronico, una patologia psichiatrica che colpisce soprattutto i reduci dalle missioni militari.
Il maggiore è vittima del ricordo delle pene patite, che lenisce con l’alcol, ed è votato all’autodistruzione: appena vede una divisa davanti a sé, in lui s’innesca flashback o rivissuti sugli eventi traumatici e diventa violento.
Fonte: “Il Corriere di Romagna”