Stefano Muccioli, il Resto del Carlino Rimini.
… credo che a don Oreste la ‘patente’ di santità non importasse. Mi azzardo a dirlo perché lo conoscevo: fu il mio professore di religione e ricordo ancora le interminabili discussioni sui misteri della fede che si accendevano in classe durante le sue lezioni.
Lo incontrai una volta anche a Roma mentre seguivo per lavoro un corteo nelle vie del centro: sfilava senza imbarazzi al fianco dei centri sociali e delle bandiere rosse di Rifondazione.
L’ho rivisto per l’ultima volta pochi giorni prima che morisse: moderavo un dibattito in una discoteca di Ravenna dove l’avevano invitato per parlare ai giovani. Sala piena e non si riusciva a strappargli il microfono neppure con la forza.
E’ stato un prete buono e coraggioso che ha dedicato la sua vita a barboni, poveri, prostitute e nomadi. Ha toccato il cuore dei fedeli, ma anche dei non credenti. Di miracoli non me ne intendo, ma fatico a immaginarne uno più bello.