Punto Shop di San Marino. Ancora ‘scatole cinesi’

Punto Shop di San Marino. Ancora  ‘scatole cinesi’

Scrive Francesca Biliotti di Corriere Romagna – San Marino: Verrà esaminata oggi la proposta ritenuta più allettante per tentare di salvare la Puntoshop: giudice e curatori si incontreranno col procuratore dell’azienda che ha inviato una delle quattro manifestazioni d’interesse, vale a dire la Modulor Real Estate srl, che si sarebbe detta disponibile a non smembrare l’azienda, ma anche a salvare la sessantina circa di dipendenti (la maggior parte dei quali donne, dunque di difficile collocazione) e di versare subito 450 mila euro, indispensabili a salvare l’azienda.

La Biliotti riporta poi  il parere negativissimo, sulla suddetta proposta,  dell’avv. De Angelis: “Queste le persone (sempre le stesse) che ruotano intorno al medesimo unico affare che vede la costituzione e trasformazione continua di società (o scatole cinesi) che aprono, cedono, chiudono, falliscono gestendo affari plurimilionari. E sono tutti direttori e/o amministratori con compensi elevati riscossi dalle ‘loro’ stesse aziende che dopo un po’ … sempre chiudono sfortunatamente per insolvenza”

Insomma c’è chi chiede che il tribunale sorvegli molto attentamente, affinché non si ripeta il caso di Omega, che dopo aver rilevato l’azienda di Serravalle è stata dichiarata fallita in Italia.  

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