Un vero boomerang per la Repubblica di San Marino la tassa sui frontalieri secondo i sindacati che fanno capo alla Centrale Sindacale Unitaria.
“Gira voce infatti che – affermano Enzo Merlini (CSdL)e Giorgio Felici (CDLS)-
i competenti organismi italiani intraprenderanno le iniziative necessarie a
riscuotere interamente la quota capitaria per l’assistenza sanitaria prevista
dagli accordi vigenti in materia, pari ad oltre 300 € al mese attualmente
versati all’INPS solo per un terzo circa dei lavoratori frontalieri, per un
ammontare ben superiore agli introiti previsti. Sarebbe certo un bel risultato
per “le menti” che hanno pensato questo intervento, tra cui alcune associazioni
di categoria, che infatti si sono ben guardate dal prendere alcuna posizione
sulla materia, senza neanche considerare che provocherà ulteriori stimoli ai
lavoratori frontalieri per cercarsi un’alternativa più sicura nel loro paese”.
Vedi comunicato Csu
Corrono voci di ricorsi presso organismi internazionali.