Secondo Paolo Bernasconi (avvocato a Lugano) ‘quello scorso,
non è stato un venerdì nero né per il segreto bancario né per i contribuenti svizzeri né stranieri‘ (IlSole24Ore). Piuttosto è tutto un contesto generale che ha indotto il
governo svizzero a tale scelta.
Scelta che Bernasconi sintetizza così: ‘annunciando che si forniranno al fisco estero i dati bancari necessari per perseguire la sottrazione fiscale anche se viene commessa senza falsificazione di documenti (bilanci, contabilità, fatture, contratti, simili), il Governo svizzero, come Singapore, Liechtenstein, Lussemburgo ed Austria, ha allontanato lo spauracchio: il segreto bancario come tale ‘non si tocca’.‘.
Secondo Bernasconi ‘per ora non cambia nulla: nella prossima edizione del principale manuale sul segreto bancario, vi saranno dedicate poche pagine: infatti rimangono vietate le indagini a tappeto, quelle non sufficientemente motivate e prive di indizi concreti‘. Insomma assai meno di quanto già ‘concesso’ dalla Repubblica di San Marino con la nuova interpretazione del segreto bancario (Bcsm) e la
nuova normativa sullo scambio di informazioni (Aif).
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