Stefano Elli su IlSole24Ore Il maxi esborso a Sopaf. Delta, 10 indagati dell’ex Cda Carism

Stefano Elli su IlSole24Ore Il maxi esborso a Sopaf. Delta, 10 indagati dell’ex Cda Carism

 IlSole24Ore

 Inchieste. Il maxi esborso a Sopaf

Delta, 10 indagati dell’ex Cda Carism

Stefano Elli

Dieci comunicazioni giudiziarie (nella Repubblica di San Marino si chiamano ancora così) sono state notificate ad altrettanti membri del vecchio consiglio di amministrazione della Cassa di Risparmio di San Marino. Un’iniziativa accompagnata da una richieste di assistenza giudiziaria rivolte alle autorità lussemburghesi. A distanza di cinque anni dagli eventi che hanno portato alla distruzione del gruppo del credito al consumo bolognese Delta, controllato anche dalla Carism, dunque, i magistrati sammarinesi vogliono capire che cosa sia realmente accaduto dietro le quinte di una battaglia legale che ha opposto due fazioni di azionisti di Delta. Da una parte la Sopaf della famiglia Magnoni (indagata a Milano per una serie di presunte truffe ad enti previdenziali) e dall’altra il defunto Mario Fantini e altri manager fondatori del gruppo Delta (sotto processo a Forlì per riciclaggio). La diatriba tra le due fazioni sfociò nel luglio del 2009 nell’acquisto da parte della Cassa di risparmio sammarinese della quota di Delta detenuta da Sopaf (il 15,9%). Ed proprio sulla cifra sborsata dalla Cassa che il commissario della legge, Laura Di Bona, vuole vederci chiaro. Sì perché a fronte di una perizia redatta da una consulenza tecnica commissionata dal Tribunale del Titano che assegnava al pacchetto Delta un valore che si aggirava tra i 15 e i 22 milioni di euro, la Cassa decise di sborsarne 55, più 15 milioni di consulenze versate in Lussemburgo. Di qui la ragione della rogatoria. In buona sostanza si vuol capire se dietro questa evidente sopravvalutazione dei titoli si celasse una qualche forma di pagamento indebito, sottobanco ed eventualmente a chi erano diretti i presunti versamenti. Peraltro il percorso del denaro era già stato tracciato da un’altra inchiesta del pm milanese Gaetano Ruta che proprio di quei soldi aveva individuato porti di partenza e approdi.

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