Il 2 giugno 2010 il Consiglio Grande e Generale ripristinava il reato di falsa fatturazione con la legge ‘Norme per la prevenzione dell’evasione fiscale con uso di documenti falsi e
previsione dell’aggravante di ‘Associazione a delinquere di stampo malavitoso’ su proposta del Governo, espressione della coalizione Patto per San Marino.
L’altro giorno il Il Partito dei Socialisti e dei Democratici, ex coalizione Riforme e Libertà, ha annunciato che proporrà il ripristino del reato ‘evasione fiscale‘.
La legge sulla falsa fatturazione (giugno 2010) e quella – proposta – sulla evasione fiscale vanno a modificare il codice penale in senso
inverso alle sciagurate decisioni di metà degli anni Novanta che, depenalizzando i reati fiscali e societari, hanno portato, a metà degli anni Novanta,
all’attuale stato di degrado della Repubblica di San Marino.
San Marino, dalla metà degli anni Novanta, di
fatto, a seguito delle depenalizzazioni dei reati fiscali e societari, è diventato un luogo privo dell’amministrazione della giustizia: quella
internazionale (con lo stop alle rogatorie) e quella locale che non ha mai
funzionato. Ad esempio, quella locale non ha mai prodotto un processo per
corruzione pur essendo stato fino all’altro ieri, San Marino, in materia, la pecora nera del Consiglio d’Europa.
Marino di N. Montebelli
Accadde oggi, pillola di
storia