San Marino. Riciclaggio, truffa alla previdenza svedese: condanna. Antonio Fabbri

San Marino. Riciclaggio, truffa alla previdenza svedese: condanna. Antonio Fabbri

Riciclaggio di denaro frutto di truffa alla previdenza svedese, condanna

Antonio Fabbri

Una truffa colossale ai danni della previdenza svedese e i denari finiti sul Titano. Ieri la conclusione del processo che ha visto una assoluzione e una condanna. Imputati erano Michele Furlan, un 36enne originario di Trieste ma residente a Malta e Sara Louise Heléne Johansen Gergeo, 37enne svedese. L’accusa era di avere ostacolato l’accertamento dell’origine illecita dei fondi che erano stati secondo l’accusa occultati su un conto corrente aperto presso Banca Cis. Il denaro è stato ritenuto frutto di diversi reati tra i quali una truffa milionaria ai danni, appunto, della previdenza svedese.

Il processo ieri ha visto l’audizione degli ultimi due testimoni, ascoltati in videoconferenza, l’ex amministratore delegato di BancaCis, Daniele Guidi, e un consulente della società dell’imputata, con l’ausilio di un interprete. Quest’ultimo ha affermato si guardò a San Marino poiché si era alla ricerca di una banca che non facesse interessi negativi, come accadeva invece nei Paesi dell’eurozona.

Al termine delle audizioni, ieri, si è passati alle conclusioni. Il procuratore del fisco, Giorgia Ugolini, ha ricostruito i fatti e chiesto, per Michele Furlan, l’assoluzione per insufficienza di prove in ordine all’elemento psicologico del reato, e la condanna a 4 anni e 10 mesi per la Gergeo, accusata dell’occultamento dei denari di origine illecita. Di diverso avviso, ovviamente la difesa. Gli avvocati Alberto
Selva e Francesco Mazza, hanno sostenuto che la loro assistita non si è mai recata a San Marino e non ha mai attivamente agito per trasferire il denaro. Tuttavia l’accusa era di avere occultato i denari e di avere creato la “scatola” nella quale nasconderli. Dal canto suo l’avvocato Alberto Francini, assieme al collega italiano Giannini, ha chiesto l’assoluzione per il suo assistito, cosa che aveva anche chiesto il Pf.

Al termine delle arringhe, nel tardo pomeriggio di ieri, il giudice Alberto Buriani si è ritirato in camera di consiglio. Quindi ha emesso sentenza: assolto, perché non consta abbastanza della colpevolezza sul dolo, Michele Furlan. Condanna a 5 anni, invece, a carico di Sara Louise Heléne Johansen Gergeo. Condanna anche a 45mila euro di multa e alla confisca del denaro riciclato, di cui 1.450.000 euro già sotto sequestro. Possibile l’appello.

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