Antonio Fabbri di L’Informazione di San Marino si occupa dettagliatamente della indagine Ghost supplies che da Pesaro coinvolge pesantemente la Repubblica di San Marino attraverso la Tunisia. Nomi eccellenti: Andrea Iorio, avvocato, Marco Berti, commercialista, Domenico Londei, imprenditore.
(…) Un’evasione che doveva
durare cent’anni
I primi atti per frodare il fisco
sono stati posti in essere, quindi,
nel 2007 e, l’intenzione degli indagati,
era evidentemente quella
che il sistema di società fittizie e
di false fatturazioni per raggirare
il fisco italiano, potesse avere
lunga vita.
Le Fiamme gialle lo
hanno notato da subito, vedendo
come si chiamava la prima
società: “Acchentannos”. Nome
studiato evidentemente da uno
degli indagati di origini sarde,
che significa “altri cent’anni”.
Un augurio, cioè, di “lunga vita”.
Ed è stato proprio dai rapporti
clienti-fornitori di questa prima
società e dai controlli delle contabili
bancarie che le Fiamme
gialle hanno riscontrato i primi
reati. A fronte, infatti, di fatturazioni
poi risultate fittizie, questa
società di stanza a Salerno vendeva
ad aziende di Pesaro, ma
non presentava alcuna dichiarazione
al fisco.
Da qui, dunque, le
prime contestazioni per omessa
dichiarazione dei redditi e occultamento
di scritture contabili. Società cartiere che
duravano un anno.
Dopo un anno di operatività in
Italia, la società Acchentannos
è stata spostata in Tunisia, luogo
da dove fluiva il denaro, attraverso
movimentazioni estero su
estero, nelle banche sammarinesi.
Di seguito, poi, è stato utilizzato
lo stesso sistema da tutta una serie
di società che operavano per
un anno in Italia e poi si trasferivano
nello stato del nord Africa. (…)