Paolo Forcellini tra nostalgia e ironia. La voce de Lo Stradone
12 Novembre-21 Dicembre (un caso?)
A fin fine se Dio vuole, è finita. E’ finita una campagna elettorale al cloroformio, nonostante il tentativo da parte delle coalizioni di vivacizzarla con i tanti aperitivi ed appuntamenti mondani organizzati per il territorio. Una campagna elettorale che fa tornare alla memoria con tanta nostalgia quella di tanti anni fa, gli anni dorati del nostro paese quando i segretari dei vari partiti, i numeri uno, si cimentavano in comizi affollatissimi che venivano seguiti con interesse ed attenzione da cittadini di ogni ideologia, comizi dove era un batti e ribatti di accuse e dove il richiamo della gente erano i personaggi che salivano sul podio per fare il discorso, sempre e rigorosamente tenuto a “ braccio” e mai letto o preconfezionato da addetti stampa personali. Oratori che incantavano la gente che restava in piedi sulle piazze intere ore, anche con il clima avverso, e non seduta comodamente, come oggi, in una poltroncina da bar. E alla fine del comizio, con pacche sulle spalle e promesse di voto, quando andava grassa il partito offriva una fetta di crostata prettamente casalinga innaffiata da un bicchiere di buon sangiovese. La fine di questa campagna sarà con il botto! Come i fuochi d’artificio ci sarà la così detta “ baghina”. Spettacoli musicali con artisti più o meno noti spettacoli caberattistici ovunque cene e cenette precedute dagli interventi dei leader politici, che speriamo si mettano in luce per far capire le loro intenzioni, e per spiegare cosa faranno il 12 Novembre in caso di vittoria o di sconfitta. Che poi non diventi una vittoria di Pirro per i vincitori, che dovranno approntare situazioni socio-economiche drammatiche, a meno che il 21 Dicembre non si avveri la profezia Maya che con la fine del mondo ci risolverebbe tutti i problemi.
Paolo Forcellini direttore de LO STRADONE