L’Informazione di San Marino
Il trucco del sig. X con la banca B
Marino Cecchetti
Sui trucchi per frodare lo Stato c’è una letteratura. A volte sono fatti veri. A volte inventati. Spesso verosimili. Anche in ambito sammarinese.
Ad esempio Antonio Fabbri su questo giornale nel febbraio scorso ha raccontato del giochino utilizzato per ottenere un titolo nobiliare in via breve, con poca spesa e senza perder tempo a dimostrare di essere a posto con la onorabilità. Il sig. X al bar si vanta di essere ‘conte’. Il sig. Y interviene apostrofandolo: “conte dei miei stivali”. ”. Al che X, offeso, fa causa. Y, di fronte al giudice, riconosce di “essersi sbagliato”. Segue sentenza in cui si dice che il sig. X è stato riconosciuto essere ‘conte’. Vale a dire ‘conte’ tout court. Non solo per quelli del bar. E senza pagare quanto dovuto allo Stato per il rilascio di titoli nobiliari.
Ecco un altro esempio, ambientato nell’attualità.
Il sig. X ha avuto un consistente affidamento dalla banca A, la quale poi è stata assorbita dalla banca B col supporto dello Stato. La banca B chiede al sig. X di rientrare dall’affidamento, insomma di pagare il debito. Il sig. X non paga. Si va in Tribunale. In Tribunale la banca B riconosce le ragioni del sig. X. Il giudice certifica che X ha vinto la causa. Al che la banca B inserisce il debito del sig. X nel credito di imposta. Insomma ‘pagherà pantalone’ e … tutti felici e contenti.