SAN MARINO. Trasparenza, chiarezza e meno furbizie nel contratto di lavoro. I segretari della Federazione Industria CSU, Enzo Merlini e Giorgio Felici, tornano sul tema contratti e sulla comparazione tra diversi accordi contrattuali nel settore dell’artigianato, affermando che difenderanno un principio fondamentale: “Chi lavora in un’azienda di 10 dipendenti ha gli stessi diritti di chi lavora in un’azienda di cento”.
Una comparazione circolata nei giorni scorsi e definita improbabile e parziale: “Nel merito siamo prontissimi al confronto – affermano Merlini e Felici – anche perché il contratto firmato da Osla e Usc contiene parecchie fregature, come quella dell’azzeramento degli aumenti in caso di crisi aziendale; o piccole furbizie, come quelle di spacciare per novità il premio di risultato e le ore di formazione: ma le aziende in salute il premio decidono già se darlo e a chi darlo, mentre la formazione sono già obbligate a pagarla”.
“Ma l’argomento è fin troppo serio – insistono – per scadere nel giochino qual è il contratto più bello del reame. Il punto vero, è che siamo di fronte al tentativo di smantellare il valore erga omnes della contrattazione, di smantellare il valore basilare della solidarietà nel mondo del lavoro”. Il rischio è quello di aprire la strada “alla frammentazione contrattuale (…).