La Serenissima. Questione etiche e decreto Covid: vince sempre la Dc
Le differenze sui temi etici che si manifestano nella maggioranza assumono spesso solo forma latente e sono quindi di difficile lettura. Dopo il caso dell’istanza sulla depenalizzazione dell’aborto che ha visto soccombere Rete, ieri si è manifestata su un’altra questione etica di fondo che riguarda il fine vita. In una prima fase e solo apparentemente la scelta ha visto soccombente la Dc, l’Istanza d’Arengo è infatti stata approvata. Ma c’è stato un colpo di scena: la Dc stessa ha presentato un ordine del giorno che modifica sostanzialmente il contenuto dell’Istanza approvata. Caso più unico che raro nella storia del Consiglio Grande e Generale che per la prima volta nella sua storia ha visto l’approvazione di un ordine del giorno che modifica la sostanza di una Istanza d’Arengo approvata pochi minuti prima. (…)
Ma le differenze in maggioranza si manifestano anche su questioni ancora più scottanti. È il caso del nuovo decreto Covid, che si rende necessario dato l’aggravamento dei contagi in Repubblica. (…)
Nota è la posizione del segretario alla Sanità, appoggiata anche da Libera, forza di opposizione, che sulla base delle sollecitazioni che giungono dall’ospedale, vorrebbe regole rigide, mentre altri segretari di Stato in particolare della Dc, non intendono accettare restrizioni che possono ostacolare le attività economiche. Due le questioni sostanziali: la chiusura delle scuole: nel nuovo decreto questa è prevista solo per un periodo molto limitato (dal 27 marzo al 31 marzo) e il mantenimento dell’attuale regime per bar e ristoranti che in Italia equivale al trattamento riservato alle zone arancioni.
Articolo tratto da La Serenissima
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