Ieri la Repubblica di San Marino ha vissuto una giornata politica molto intensa a seguito della notizia a firma di Antonio Fabbri su L’informazione di San Marino di tre personaggi politici di primo piano del Partito dei socialisti e dei democratici,tirati in ballo per conto Mazzini da Mirella Frisoni: Claudio Felici, Giuseppe Maria Morganti e Stefano Macina.
Mattinata: E’ il giorno della resa dei conti all’interno della maggioranza e del governo
“Bene comune”, i cui rappresentanti dei partiti alleati e i segretari di Stato
si sono riuniti d’urgenza da mezzogiorno a Palazzo Begni. Tira aria di burrasca
infatti dopo una lettera di “chiarimento” richiesta da due segretari di Stato,
per il Turismo e la Sanita’, Teodoro Lonfernini e Francesco Mussoni inviata a
Reggenza e Governo, e le parole al vetriolo del leader di Alleanza popolare,
Mario Venturini, il quale chiede un rimpasto pena l’avvio della crisi.
Pomeriggio: Si e’ chiuso con un rinvio e un rimando della patata bollente ai rispettivi
partiti quella che nessuno dei protagonisti chiama “verifica di maggioranza”,
preferendo le parole “confronto” e “riflessione interna”. Da Palazzo Begni
escono a gruppi e in diversi momenti i rappresentanti dei partiti e i segretari
di Stato. Oggi la maggioranza si e’ riunita a seguito delle preoccupazioni
espresse ieri dai segretari di Stato Teodoro Lonfernini e Francesco Mussoni
sulle dichiarazioni ai magistrati di Mirella Frisoni.
L’indagata avrebbe
infatto tirato in ballo i due segretari di Stato Felici e Morganti e il
capogruppo del Psd Macina per fatti legati alla “tangentopoli sammarinese”.
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