Patrizia Cupo di Corriere Romagna San Marino: La fotografia scattata dall’ufficio di programmazione economica e statistica relativa al terzo trimestre dell’anno /
Titano in crisi, tradito dal turismo /
Economia e disoccupazione: solo segni negativi. Ferragosto a meno 15%
SAN MARINO. Crisi economica e disoccupazione,
mai così male. Il tasso dei non occupati supera la soglia
del 5%, i prezzi salgono del 3% e il turismo tracolla: le
cifre raccontano di un licenziato al giorno e di 5 imprese
chiuse ogni settimana. E’ nera la fotografia scattata
dall’ufficio di programmazione economica e statistica
relativa al terzo trimestre dell’anno. A settembre
scorso, i disoccupati totali erano 1.136: 217 in più
rispetto allo stesso mese dello scorso anno; e di questi,
tre quarti son disoccupati in senso stretto, ossia immediatamente
reperibili sul mercato del lavoro. E se il
lavoro cala, salgono alle stelle i prezzi. Più alto il costo
dei trasporti (aumentato del 7,2% in un anno), delle
calzature (quasi del 5%), della ristorazione (del 4%) e
perfino mangiare costa mediamente quasi il 4% in più.
Male, malissimo, il settore della comunicazione, il cui
prezzo cala addirittura del 17,5%.
Ma per San Marino la vera scure è la flessione del
turismo: a settembre, gli scampoli d’estate non hanno
portato bene al Titano, verso il quale l’afflusso è caduto
di oltre il 7% rispetto allo stesso periodo dello scorso
anno. Ancor peggio agosto: per Ferragosto, i turisti che
hanno scelto le tre Torri erano il 15% in meno rispetto
all’estate del 2011. In generale, l’intero “pacchetto estate”
non è decollato, facendo rilevare una flessione
del 12%. E per i posti di lavoro che diminuiscono, vien
da sé che aumenti il ricorso alla cassa integrazione: nel
primo semestre è salito del 9%; 562 aziende hanno fatto
richiesta di Cig per un totale di 1.543 ricorsi e una media
di 257 ricorsi mensili, con un totale di 458.305 ore
liquidate e un importo pari a 4 milioni e 200mila euro.
Nello stesso periodo del 2011, oltre 100 aziende in meno
avevano chiesto l’aiuto della Cassa integrazione per un
totale di 1.440 ricordi e 3 milioni e 900mila euro di ore
liquidate. L’industria manifatturiera è il ramo di attività
economica che ne ha fatto più ricorso, con 227.194
ore liquidate che corrispondono al 49,6% del totale.