Patrizia Cupo di Corriere Romagna San Marino: LA DC E IL TERREMOTO CRIMINAL MINDS / Lonfernini: «Clarizia chiarisca tutto» / Il presidente: «Non difenderemo i sammarinesi che hanno commesso dei reati» «Le interviste della Finanza non sono autorizzate, dobbiamo chiarirci con le istituzioni italiane»
SAN MARINO. Il Titano è sotto la tormenta, non solo di neve. L’opposizione invoca trasparenza sulle grandi inchieste che hanno portato la Finanza a San Marino: chiede la chiarezza sulla consulenza del presidente di Banca centrale Renato Clarizia per la finanziaria Fingestus (al centro dell’operazione “Criminal
Minds”) e un lavoro serio verso la firma con l’Italia.
Difende il suo paese e le istituzioni Teodoro Lonfernini, il presidente del primo partito, la Democrazia cristiana, ma ribadisce la tolleranza zero per le situazioni limite: «Clarizia chiarisca il legame con Fingestus, si faccia luce sull’inchiesta della Finanza di Rimini: non difenderemo i sammarinesi che hanno commesso reati». Ma sulla rinnovata attenzione mediatica italiana su San Marino, come covo degli evasori fiscali, non ci sta: «Quella di Ballarò, è disinformazione. Ma la colpa non è delle istituzioni centrali italiane: chiariamoci invece con la Finanza di Rimini».
Le conseguenze sammarinesi dell’inchiesta “Criminal minds” hanno portato all’apertura di un’inchiesta per omissione d’atti d’ufficio che ha investito magistratura e polizia giudiziaria, e a fare luce sulla consulenza di Clarizia per Fingestus… «Stiamo ad osservare con interesse e preoccupazione. Il governo ha dimostrato di essere attento, con la convocazione d’urgenza del congresso di Stato e della commissione Giustizia. Ma non si faccia di tutta un’erba un fascio: il caso Clarizia è altra cosa. Il presidente dovrà chiarire le sue collaborazioni con Fingestus (la finanziaria riconducibile a Marco
Bianchini, ora in carcere a San Marino), ma credo l’abbia già fatto col segretario di Stato alle Finanze Valentini. Sono certo che il tempo gli darà modo di dimostrare la sua professionalità. Per onestà politica e intellettuale, devo però dire che l’opposizione sta giocando una partita che gli fa comodo. Se avessimo nominato Babbo Natale a Banca centrale, avrebbero trovato da dire sulle slitte e le renne: non vedo quella solidarietà nazionale di cui il Paese ha bisogno».