Angelica Bezziccari – L’Informazione di San Marino: Oratore, discorso lusinghiero ma con eccessi di retorica / Note critiche al discorso del Segretario generale Onu Ban Ki-moon tra la democrazia duratura, l’impegno per l’ambiente e la trasparenza che oltrepassa i confini
“Retorica” è una parola che deriva dal greco, ovvero rhetorikè téchne, e significa “arte del dire”, del parlar bene. Oggi è soprattutto utilizzato come termine per descrivere un “modo di scrivere e di parlare ampolloso e risonante, enfatico e sostanzialmente vuoto”. Questa definizione della Treccani si discosta di poco dalla oggettiva descrizione che si può fare di quasi tutti i discorsi che vengono pronunciati da politici o rappresentanti diplomatici in grandi occasioni pubbliche. L’ultimo esempio è quello del Segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon, in visita a San Marino per l’insediamento dei nuovi Capitani Reggenti Antonella Mularoni e Denis Amici il 1° aprile. (…) Ban Ki-Moon dice che alcuni edifici sono stati “ristrutturati e restaurati”: sicuramente non è il termine più corretto, se pensiamo a come sono invece stati demoliti e ricostruiti da zero praticamente tutti gli edifici-simbolo di San Marino. Da Palazzo Pubblico che risaliva alla fine del XIV secolo, abbattuto completamente a fine Ottocento e ricostruito in stile medievale. Identico destino per la Pieve romanica: l’originale datata ai primi secoli dopo Cristo, nell’Ottocento fu completamente demolita con la dinamite, per lasciare spazio alla nuova. Stessa sorte è toccata ad altri edifici, come il Teatro Concordia. Ban Ki-Moon parla anche delle istanze d’arengo che i cittadini possono presentare ai Capitani Reggenti quale strumento di democrazia diretta. Forse il Segretario dell’Onu non è stato però informato che tante istanze, quando non vengono – come spesso succede- bocciate, giacciono inapplicate in qualche cassetto. (…) L’affermazione più pomposa di Ban Ki-Moon arriva poi inesorabile: “Il mondo ha bisogno di più Paesi come San Marino, dove la speranza, la trasparenza e l’impegno civile oltrepassano i propri confini”. Ora, che San Marino sia diventato un Paese la cui trasparenza oltrepassa i confini, è un’affermazione davvero eccessiva. Primo perché i piccoli passi verso questa tanto invocata dote statale sono un acquisto recentissimo, dovuto soprattutto a pressioni esterne, e non tanto per volontà etiche interne. Secondo, perché fino all’altro ieri avevamo e abbiamo ancora tante caratteristiche opache che pesano sul nostro Stato. La più recente riguarda la pubblicazione dei reali beneficiari di banche e finanziarie, a San Marino ancora sconosciuti e segreti. Si aspetta l’applicazione, ancora non avvenuta, dell’art.19 bis della finanziaria. (…)
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