San Marino. Dichiarazione conclusiva FMI, Capodelegazione Jacques Miniane

San Marino. Dichiarazione conclusiva FMI, Capodelegazione Jacques Miniane

San Marino – Consultazioni 2013 ai
sensi dell’Articolo IV

Dichiarazione conclusiva della
Missione

San
Marino, 5 marzo 2013

E’ probabile che la recessione economica si protragga nel
2013, con una crescita ostacolata da una domanda esterna debole e dal persistere
degli effetti dell’inserimento di San Marino nella black list fiscale italiana.
Anche se la maggior parte delle banche sembrano avere un capitale ed una
liquidità ragionevolmente consistenti, lo Stato dovrebbe tenersi pronto a
ricapitalizzare ulteriormente, per quanto necessario, la Cassa di Risparmio della
Repubblica di San Marino (CRSM) quale elemento chiave dell’economia
sammarinese. Sarà importante che il Governo ricostituisca considerevoli riserve
finanziarie e a tal fine saranno necessari obiettivi più ambiziosi per quanto
riguarda la riforma tributaria e la revisione della spesa previste. Infine,
negli ultimi anni San Marino ha proceduto ad un depotenziamento della consistente
normativa a tutela del segreto bancario e fiscale ed ha incrementato lo scambio
di informazioni in materia fiscale e di contrasto al riciclaggio di denaro. Il
mantenimento di tale impegno verso una maggiore apertura e trasparenza
costituisce il miglior modo per riguadagnarsi la fiducia all’esterno.

1.            
Negli ultimi anni, San Marino ha
dovuto far fronte ad una concomitanza di shock.
Gli scudi fiscali italiani hanno
portato ad una consistente fuoriuscita di depositi del settore bancario;
redditi più bassi all’estero hanno comportato un minor numero di turisti nel
paese ed una minore domanda di prodotti sammarinesi; inoltre, non meno
importante, l’inserimento di San Marino nella black list fiscale italiana ha causato
difficoltà per le società finanziarie e non finanziarie che operano a e con San
Marino. In tali circostanze, non sorprende il fatto che l’economia abbia subito
una contrazione molto consistente e che siano in aumento la disoccupazione e le
difficoltà sociali.

 

2.            
Nonostante ciò, occorre notare come
San Marino sia riuscita ad evitare una vera e propria crisi.
E le ragioni sono chiare: politiche
e pratiche prudenziali hanno consentito alle banche e al Governo di accumulare
riserve che sono risultate determinanti con l’insorgere della crisi. Più
chiaramente, le banche avevano una liquidità sufficiente per far fronte alle
ingenti fuoriuscite di depositi e il rapido intervento della Banca Centrale ha
contribuito a preservare la stabilità finanziaria. In modo analogo, il Governo
ha affrontato la crisi con un significativo avanzo di bilancio, che ha
contribuito a limitare i successivi disavanzi. A loro volta, le consistenti
riserve accumulate hanno contribuito a finanziare questi disavanzi con
un’esigua emissione di debito. Questi ultimi anni dovrebbero insegnare che per
un piccolo paese come San Marino, così vulnerabile a shock esterni, la prudenza
non è mai troppa.

 

3.            
Gli ultimi mesi hanno lasciato spazio
ad un certo ottimismo e tranquillità, ma la situazione economica resta molto
difficile.
I
depositi bancari si sono stabilizzati ed in taluni casi sono cresciuti in
maniera modesta, dando alle banche stesse un po’ di ossigeno per accrescere la
liquidità. La CRSM,
la più grande banca del sistema, è stata supportata con un’iniezione di
capitale estremamente necessaria ed è stata in grado di ripagare i prestiti che
aveva in sospeso con le altre banche. Ciononostante, la situazione economica
generale è ben lungi dall’essere positiva e secondo la missione vi è un’alta
probabilità che l’economia subisca un’ulteriore contrazione quest’anno. Ciò
perché la domanda esterna sarà debole fino a quando l’Italia resterà in
recessione, mentre per un numero sempre maggiore di imprese sammarinesi la
situazione diverrà insostenibile a seguito dell’isolamento de facto imposto dalla black list. In questa fase, prevediamo una
contrazione economica del 3-4 percento, ma le cose potrebbero peggiorare in
modo particolare se la turbolenza finanziaria dovesse nuovamente colpire
l’eurozona.

 

4.            
In questo contesto, il sistema
finanziario continua a dover far fronte a delle sfide.
Benché a tutt’oggi la portata delle
perdite totali di CSRM sui propri investimenti in Delta resti incerta, la banca
necessiterà di maggiori capitali per poter offrire i propri servizi alla
comunità sammarinese da una posizione di forza. Pertanto, lo Stato dovrebbe
tenersi pronto a ricapitalizzare ulteriormente la banca poiché l’investimento
da parte di investitori privati di buona reputazione, che rappresenta l’intervento
preferibile, sembra molto improbabile in questa fase. Ciò detto, una
ricapitalizzazione pubblica della banca richiederebbe, secondo le migliori
pratiche internazionali, una significativa ristrutturazione della banca per
garantire nuovamente alla stessa redditività in tempi rapidi; dovrebbe altresì
garantire allo Stato il diritto ad una quota degli utili futuri proporzionale
alla sua partecipazione al capitale della banca. Pertanto, le disposizioni di
legge a tutela della quota di maggioranza della Fondazione San Marino Cassa di Risparmio devono essere rimosse.

 

5.            
Nelle altre banche, la crisi
economica sta portando ad un aumento delle perdite sui loro portafogli
prestiti,
sebbene, a
giudizio della missione, la situazione patrimoniale di queste banche dovrebbe
essere sufficiente ad assorbire perdite di crediti presenti e future in una
serie di scenari. Anche la liquidità sembra sufficiente, un fattore chiave data
la dimensione delle banche rispetto all’economia. Ma non ci si può permettere
di riposare sugli allori e la missione loda il potenziamento della vigilanza di
Banca Centrale per garantire l’accantonamento da parte delle banche di fondi di
riserva adeguati per le perdite attese e che restino liquide e ben
capitalizzate. La missione riconosce inoltre che Banca Centrale ha gli
strumenti opportuni ed è pronta a mettere in atto azioni correttive di
prevenzione, dovessero queste essere necessarie per garantire la stabilità
finanziaria.

 

6.            
Una lezione chiave della recente
crisi è l’importanza per San Marino di ricostituire considerevoli riserve
finanziarie.
A tale
fine, sarà necessario che il bilancio ritorni gradualmente agli attivi registrati
in passato. In questo contesto, il Governo ha fatto la cosa giusta quando ha
introdotto misure fiscali straordinarie, quali la patrimoniale e l’addizionale
sull’imposta generale sul reddito. Tuttavia, queste misure, per quanto dolorose
per molti, hanno contribuito solamente a contenere il disavanzo finanziario
dello Stato, che comunque resta ad un livello ancora alto per i parametri
sammarinesi, essendo pari al 2-3 percento circa del PIL. Pertanto, si dovranno
identificare nei prossimi anni ulteriori e sostanziali risparmi di bilancio per
raggiungere l’obiettivo dell’attivo.

 

7.            
La riforma tributaria e la revisione
della spesa previste rappresentano una grande opportunità per raggiungere
questo obiettivo.

Secondo la missione, la riforma fiscale del Governo porterà ad un sistema
tributario più moderno, efficiente ed equo. Allo stesso tempo, gli obiettivi
quantitativi della riforma dovrebbero essere più ambiziosi: le aliquote fiscali
effettive, che restano molto basse per gli standard europei, devono essere
ulteriormente innalzate rispetto a quanto previsto nel progetto, a partire da
un’eliminazione più generale delle esenzioni; inoltre, la patrimoniale deve
essere resa permanente, poiché questa imposta è relativamente non distorsiva e
costituisce una buona fonte di reddito. In modo analogo, se si devono
conseguire risparmi significativi con la revisione della spesa, sembrano
inevitabili alcuni tagli ai salari pubblici, alle pensioni e/o ai benefici
sociali, anche se si dovrà prestare attenzione per garantire l’equità di detti
tagli. Va sottolineato che la spesa per la sicurezza sociale è cresciuta in
maniera considerevole in relazione alle dimensioni dell’economia, raggiungendo
livelli non più sostenibili.

 

8.            
Infine, l’economia sammarinese non
potrà tornare ad una crescita sostenuta in assenza di una piena normalizzazione
delle relazioni con l’Italia.
A tale riguardo, la missione prende atto e accoglie con
favore i progressi significativi conseguiti negli ultimi anni per depotenziare
le leggi a tutela del segreto bancario e fiscale; anche le leggi in materia di
antiriciclaggio sono state rafforzate in maniera significativa. In aggiunta, le
leggi esistenti vengono applicate in maniera più puntuale e lo scambio di
informazioni in materia fiscale e di contrasto al riciclaggio di denaro è stato
incrementato. Il mantenimento di tale impegno verso una maggiore apertura e
trasparenza costituirà il miglior modo per San Marino di rafforzare le sue
relazioni con la comunità internazionale.

 

Desideriamo ringraziare le autorità e gli altri interlocutori
per gli incontri estremamente franchi ed aperti e per la calorosa accoglienza
riservataci.

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