Jeffrey Zani de La Tribuna Sammarinese pubblica la prima parte (la seconda in uscita domani) di un’intervista a Wouter Veenendaal, ricercatore-politologo dell’università olandese di Leiden, recatosi di recente in Repubblica per compiere un indagine sui microstati.
Secondo la sua analisi San
Marino, così come gli altri
microstati europei, subisce
gli effetti di due tipi di crisi.
Di cosa si tratta?
La crisi fiscale ed economica
che ebbe inizio nel
2008 ha colpito più fortemente
i microstati europei
che gli altri Paesi del continente.
Il motivo principale
è che le economie dei
microstati europei si basano
principalmente su turismo
e finanza. Il turismo è
un settore economico relativamente
vulnerabile perché
una delle prime cose
per cui la gente diminuisce
le proprie spese sono
le vacanze. Per quanto riguarda
il settore bancario,
inoltre, la crisi del 2008
ha portato a un ‘combattimento’
globale contro i
regimi di tasse preferenziali
e finanziamenti offshore.
Nel caso di San Marino,
per esempio, si può
notare che il governo italiano
ha intrapreso delle
serie e drammatiche misure
per aumentare la pressione
sul settore bancario
sammarinese.
Il problema è che nei microstati
questa crisi economica
porta anche a una
crisi politica. Questo è il
motivo per cui parlo di
una doppia crisi. A causa
della piccole dimensioni
dei microstati l’elite politica
è spesso coinvolta anche
nel settore privato (e
bancario) del Paese. Questo
doppio coinvolgimento
crea dei conflitti d’interesse,
e come consequenza
di ciò i politici non sono
in grado di intraprendere
le misure necessarie
per riformare l’economia
del Paese. Se una persona
è sia un politico che un direttore
di banca, quasi certamente
non userà il suo
ruolo politico per andare
contro gli interessi del
suo istituto. Perciò diventa
difficile se non impossibile
fare una riforma del
sistema finanziario.
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