San Marino, Consiglio G. e G. 22-30 ottobre, pomeriggio 24 ottobre

San Marino, Consiglio G. e G. 22-30 ottobre, pomeriggio 24 ottobre

COMUNICATO STAMPA

CONSIGLIO GRANDE E GENERALE 22-30 OTTOBRE

GIOVEDI’ 24 OTTOBRE

 

I lavori del
Consiglio
grande e
generale riprendono dalle repliche al dibattito al comma 15, la ratifica del
decreto legge 20/08/13 n.118 – Modifiche ed integrazioni alla Legge 6 dicembre
2011 n. 191 “Riforma previdenziale: Istituzione del sistema complementare” e
dall’approvazione del Regolamento di Fondiss (articolo 22 della Legge 6
dicembre 2011 n.191). Si è passati quindi all’esame dell’articolato del
decreto. Entrambi vengono accolti dall’Aula: il decreto legge viene approvato
con 28 voti a favore e 22 contrari, mentre il regolamento di Fondiss ottiene 28
voti a favore, 21 contrari e 2 astenuti.

Si è
aperto poi il comma n.17 con la relazione dell’occupazione per il 2012 e
l’intervento del segretario di Stato per il Lavoro, Iro Belluzzi che ha dato il
via al dibattito consiliare. Cinquanta gli iscritti a intervenire.

 

Di seguito un riassunto dei lavori.

 

 

Comma 15.
-Decreto legge 20/08/13 n.118 – Modifiche ed integrazioni alla Legge 6 dicembre
2011 n. 191 “Riforma previdenziale: Istituzione del sistema complementare”,
ratificato con 28 sì e 22 voti contrari. – Regolamento di Fondiss, approvato
con 28 voti a favore e 21 contrari e 2 astenuti.

 

Repliche:

Francesco Mussoni, Segretario
di Stato per la Sanità:
“Mi sento
solo di raccomandare una discussione serena. Vorrei poi sottolineare che il
Consiglio Grande e Generale nomina il comitato amministratore e dunque anche le
modifiche normative sono frutto di una condivisione in questo ambito. Ho
apprezzato gli interventi di alcuni consiglieri di maggioranza che hanno
illustrato i motivi che hanno indotto il governo a presentare questa legge.
Sono stupito invece dalle dichiarazioni di altri consiglieri, cui evito di
replicare. E’ molto chiara la competenza di Banca Centrale come banca
depositaria nel testo della norma”.

Andrea Zafferani, C10: “Nella Legge originaria su Fondiss non era previsto
un ruolo di questo genere con Banca Centrale, per via del doppio ruolo
vigilante-gestore. La gestione diretta restava pienamente in carica al Comitato
amministratore mentre la Banca Centrale aveva semplice ruolo di consulenza per
collaborare con il Comitato che non aveva competenze necessarie. Ora, voglio
sapere chi adesso si occupa della gestione diretta delle risorse? Io chiedo al
Governo almeno di comprendere come fare una gestione diretta delle risorse e
come abbattere i costi. Spiegatamelo perché non vedo alternative alla gestione
convenzionata”.

Luca Beccari, Pdcs: “In base alla normativa la banca depositaria
custodisce titoli e svolge funzione di garanzia. Quello che emerge dalle parole
di Zafferani è invece che l’attività di consulenza appaia controversa. Se
ammettiamo, come dice Zafferani, che il comitato amministratore non ha le competenze
e si affida alla banca depositaria per l’attività di consulenza il soggetto
gestore, per la proprietà transitiva, diventa la banca depositaria. Ed è qui
che, secondo l’interpretazione di Zafferani, si confondono i ruoli. Il ruolo
centrale invece è svolto dal Comitato amministratore”.

Antonella
Mularoni, Ap: “
Se la posizione emersa inizialmente del
segretario, ovvero quella di far approvare il regolamento così com’era, non è
andata avanti, vuole dire che durante la discussione in Aula
si sono prese in esame
delle ipotesi. Il segretario aveva fatto più volte presente l’urgenza
dell’adozione del regolamento e in quel caso il governo, se ritiene ci siano
motivi di urgenza, può procedere per decreto. Questi soldi, che sono dei
lavoratori devono ricevere la miglior destinazione possibile e quella attuale
non mi sembra tale”.

Roberto Ciavatta, Rete: “L’iter è sbagliato,
andiamo a cambiare una legge per decreto. Cosa facciamo le leggi a fare? Si
poteva piuttosto prima nominare il comitato poi fare la legge e non viceversa.
Si sarebbe dovuto dire che il regolamento non era in linea e si poteva
modificare una legge con un’altra legge, non certo per decreto. Trattandosi di
fondi pensione obbligatori, prima del miglior rendimento, bisogna considerare
la sicurezza del fondo. Non si spiega poi la necessità di andare a cercare
società di gestione estere quando a San Marino mi risulta ce ne siano una
ventina”.

Matteo Zeppa, Rete: “A quanto ammonta il
fondo Fondiss?”

Francesco Mussoni, segretario di Stato per la Sanità:E’ fondamentale partire con Fondiss. Ho ricevuto
questa mattina la risposta formale per il consigliere Zeppa comunico che il
fondo al momento, compreso versamenti contributivi, ammonta 6 mln 592 mila
euro. Ci sono 1 mln 200 mila euro investiti, in quanto 600 mila euro in
certificati di deposito sammarinesi e altrettanti in pronti contro termine in
Cassa di Risparmio.

Senza entrata in vigore del
regolamento non partono le opportune iniziative previste a tutela degli
iscritti a Fondiss, è un provvedimento che chiude una vicenda partita nel 2011,
molto complessa e tecnica, di cui ho rassicurazione dei tecnici di Fondiss e
della maggioranza, che confermano insieme alle parti sociali e a Bcsm la
necessaria partenza di gestione del Fondo e la sua correttezza giuridica”.

 

Comma 17 a)
Relazioni sullo stato dell’occupazione relative agli anni 2011 e 2012; b)
Riferimento del Governo in seguito all’approvazione dell’Ordine del Giorno –
presentato dai Gruppi Consiliari del Partito Socialista e dell’Unione per la
Repubblica – affinché il Congresso di Stato sia impegnato a riferire – entro
maggio 2013 – in merito alle linee in base a cui addivenire ad un confronto
circa le priorità delle politiche in materia di lavoro ed occupazione; c)
Progetto di legge “Modifica del sistema di erogazione degli incentivi per
l’occupazione e la formazione e delle tipologie contrattuali a contenuto
formativo” (presentato dalla Segreteria di Stato per il Lavoro per il Congresso
di Stato) (I^ lettura); d) Progetto di legge “Politiche fiscali e contributive
a sostegno dell’occupazione di lavoratori iscritti alle liste di avviamento”
(presentato da C10) (I^ lettura)

            Iro Belluzzi, segretario di Stato per il Lavoro: “Tratterò solo alcuni argomenti specifici della relazione
sullo Stato generale dell’occupazione 2012
, che vi invito a leggere per
intero, quelli che riguardano i prossimi interventi normativi della segreteria.
Inizio mettendo in luce alcuni elementi essenziali per comprendere il mondo
economico e del lavoro. Le attività economiche: dal 2008 ad oggi sono diminuite
per 1.157 unità, soprattutto nel settore servizi e con forma societaria. A fine
2012, risulta che 2.979 imprese si trovano a lavorare con dipendenti, di cui
1.289 sono società che operano prevalentemente nel settore servizi e nel
commercio.  L’amministrazione deve
intensificare i controlli o effettuare controlli più mirati per stabilire se
queste imprese sono effettivamente operanti o se i dipendenti ci siano, ma
irregolari. Un gruppo di lavoro predisporrà a breve una riforma degli organi
ispettivi e il loro accorpamento.

La riduzione del numero di
aziende dipende in larga parte dalla crisi economica, che a San Marino dipende
in parte dal riposizionamento economico del Paese. E’ necessario dare via a un
nuovo sviluppo economico. Ha giocato un ruolo importante nella crisi anche
l’inserimento nella black list italiana, ci si augura e sono convinto che tale
gioco in tempi brevi possa essere risolto.

Si aspetta poi il decreto
attuativo alla legge di sviluppo per attrarre investimenti che portino in
territorio occupazione e riflessi positivi.

            Dal 2008 ad oggi sono stati persi 1.353 posti di lavoro
nel privato, con 1264 frontalieri in meno di cui 1.069 nel settore industrie
manifatturiere che conta il 35% del totale dei lavoratori del privato, mentre
il settore commercio  e alberghi e
ristoranti hanno visto un incremento di 239 posti di lavoro, rappresentando il
22,5% del totale. Il numero dei frontalieri è diminuito nello stesso tempo di
1.264 unità, mentre il settore servizi, che dal 2008 ha perso 150 posti di
lavoro, rappresenta oggi il 15,2% del totale.  

Il tasso di occupazione
interna è passato dal 71,9% del 2008 al 69,13% del 2013, a marzo 2013 si è
perso un altro punto percentuale. Il tasso di partecipazione interna passa dal
72,475 del 2008 al 73% nel 2012, evidenziando come nel nostro Paese non si
assiste al fenomeno degli scoraggiati. Anzi, vi è un aumento della richiesta di
servizi e una più accentuata ricerca attiva di un posto di lavoro.

            Anche le offerte di lavoro sono in forte flessione, 1300
in meno dal 2008 al 2012, ad oggi gli unici settori che aumentano i posti di
lavoro, rispetto all’anno precedente, sono il commerciale (+2,4%) e il
turistico-alberghiero (+4,9%).

L’analisi dell’andamento
della disoccupazione dal 2008 ad oggi, i disoccupati totali nel 2008 erano 259,
a luglio 2013 sono 1.277, mostra un fenomeno che il nostro Paese non sperimentava
da moltissimi anni, siamo passati da tasso di disoccupazione fisiologico ad un
fenomeno che ancora oggi qualcuno stenta a definire strutturale. A luglio 2013
sono 974 i disoccupati in senso stretto, contro 303 coloro che sono disponibili
esclusivamente per un lavoro nella Pa o peri l parti time. Di questi 974, per
la maggior parte sono giovani fino a 29 anni (il 40% a maggio 2013,  il 36% a luglio, grazie al lavoro estivo per
gli studenti), per il 38% in possesso di diploma di maturità e per il 38% di
laurea. Infine, i licenziamenti collettivi: nel 2012 hanno coinvolto 570
lavoratori di cui 472 sammarinesi e residenti, nel 2013 al 16 settembre ci sono
state mobilità per 395 residenti e 70 frontalieri.

Le tipologie contrattuali: i
sammarinesi e residenti sono il 5% di assunti a tempo determinato, non si può
parlare di precarietà nel nostro Paese, ma è un fenomeno da monitorare. Sono
167 i co.co.co, il 95% stipulati con non residenti, i distacchi 123 a dicembre
2012, ad agosto 219.

Saranno presti introdotti i
voucher lavorativi per il pagamento di prestazioni di lavoro accessorio
occasionale con attivazione telematica.

La semplicità di utilizzo del
nuovo strumento deve essere indirizzato alla facilitazione della
regolarizzazione dei lavoratori per i lavori saltuari cui corrisponderà  tolleranza zero per il lavoro irregolare per
chi lo svolge e soprattutto per chi lo utilizza.

            Questi sono i dati da cui partire per portare progetti di
riforma. Voglio porre attenzione per creare un’infrastruttura normativa così
composta: una legge di modifica del sistema erogazione incentivi per
occupazione, quella che presenterò tra poco, una norma sul collocamento e sui
servizi di occupazione e formazione, per aiutare l’incontro tra domanda e
offerta lavoro, anche attraverso strumenti di incentivo all’occupazione. Spesso
si lamenta la mancanza di professionalità adeguata all’interno del nostro
territorio, è necessario agire sul fronte di una formazione mirata con adeguati
incentivi per le imprese. Quindi, una riforma normativa in materia di lavoro,
raccolta in un codice del lavoro; la riforma della legge sui licenziamenti
collettivi; la riforma sull’ispettorato e l’unificazione dei servizi ispettivi,
per garantire più efficacia. Quindi, la legge istitutiva del Fondo straordinario
di solidarietà, il cui testo è già pronto per essere visionato dai partiti di
maggioranza, ma è un testo aperto al confronto con minoranza e organizzazioni
sindacali. Le richieste di mobilità in segreteria non fanno intuire un
inversione di tendenza, dovremmo intervenire con strumenti al di là dello
straordinario.

Sull’ odg presentato dalle
forze di opposizione: già a giugno avrei voluto mantenere l’impegno
dell’approvazione, per portare a luglio un dibattito di avvio all’iter
normativo. Si comprenderà poi come spesso i lavori consiliari abbiano ritardato
l’esame e l’avvio dell’iter legislativo. Abbiamo depositato il testo della
riforma degli incentivi il 16 luglio scorso, senza poter effettuare un
preventivo confronto tra le forze politiche, datoriali e sindacali, che è stato
fatto successivamente. Da questo sono emersi elementi che porteranno  a proporre emendamenti che vadano ad
accogliere posizioni in un’ottica di semplificazione, perché sia uno strumento
che dia risposte a chi è in cerca di occupazione.”

Passo ora alla relazione del progetto
di legge “Modifiche del sistema di erogazione degli incentivi per l’occupazione
e la formazione e delle tipologie contrattuali a contenuto formativo
” che
ha la finalità di riordinare e riequilibrare le tutele dei lavoratori, con
l’obiettivo prioritario del sostegno all’occupazione. La parte che si intende
disciplinare è quella relativa agli incentivi per l’occupazione e per la
formazione e alle tipologie contrattuali a contenuto formativo. Diviene urgente
affrontare il tema della razionalizzazione degli interventi e le numerose
difficoltà che incontrano i lavoratori licenziati a rientrare nel mercato del
lavoro o i giovani a entrarci per la prima volta. Il governo ha individuato
quale priorità assoluta quella della riforma dell’attuale sistema degli
incentivi per le assunzioni con contenuto formativo. Si è proceduto con
l’individuazione delle categorie di lavoratori che, per motivazioni diverse,
trovano difficoltà nell’inserimento o nel reinserimento nel mondo del lavoro e
che dunque richiedono adeguati e specifici interventi.

In quest’ottica, l’analisi ha
condotto all’individuazione di 3 categorie di lavoratori: giovani neo
qualificati, neo diplomati e neo laureati; lavoratori che percepiscono
ammortizzatori sociali; lavoratori disoccupati da lungo periodo e con età
anagrafica superiore ai 50 anni che non percepiscono più ammortizzatori
sociali, donne in reinserimento lavorativo dopo la maternità fino al terzo anno
del bambino.

Il titolo I riorganizza e riunisce
tutti i nuovi incentivi per l’assunzione e i rapporti di lavoro a contenuto
formativo. Gli articoli 2,3,4 e 5 disciplinano l’apprendistato che viene
articolato n 2 tipologie: la prima è quella sull’apprendistato per il
conseguimento di una qualifica professionale riservato ai giovani di età
compresa tra l’assolvimento dell’obbligo scolastico e i 25 anni. La seconda è
quella dell’apprendistato formativo e applicativo/pratico, riservato ai giovani
di età compresa tra i 17 e i 35 anni, in possesso di attestato o diploma
professionale, diploma di scuola secondaria superiore, laurea di primo livello,
laurea magistrale, corsi di perfezionamento e master post laurea, alla loro
prima occupazione, esclusivamente in mansioni connesse al titolo di studio
posseduto. Vi è la volontà di disporre di una normativa unica per
l’apprendistato, con l’obiettivo di raccogliere in un testo unico tutti gli
aspetti legati all’assunzione in formazione.

Gli articoli 6,7 e 8
disciplinano gli incentivi volti a facilitare e velocizzare il reinserimento
lavorativo dei percettori di ammortizzatori sociali, combinando in modo diverso
il contributo a carico della Cassa per gli ammortizzatori sociali e sgravi
contributivi, a seconda del mantenimento del maturato economico e lavorativo e dell’attività
formativa a carico del datore di lavoro. L’articolo 9 stabilisce incentivi
volti a facilitare l’inserimento o il reinserimento lavorativo dei disoccupati
di lunga durata, almeno 12 mesi, e con età anagrafica superiore ai 50 anni,
donne dopo maternità. Riguarda quindi la parte di lavoratori che necessitano di
un ricollocamento mirato. E’ stato reintrodotto, con l’articolo 11, lo stage
aziendale solo per diplomandi e laureandi. L’articolo 12 introduce, attraverso
la forma del decreto annuale, uno strumento temporaneo, gli incentivi speciali
e straordinari di settore, spostando il focus dal lavoratore all’impresa.
Questo deve essere utilizzato solo dove esigenze contingenti e speciali lo
richiedano. Si è quindi reso necessario introdurre norme che razionalizzino il
sistema di erogazione degli ammortizzatori sociali: l’articolo 13 lo rivede non
più nella forma dello stipendio mensile, ma con una erogazione graduale a
partire dall’importo ad oggi erogato per i primi 3 mesi che diminuisce
percentualmente di trimestre in trimestre.

Confido che il Consiglio
grande e generale voglia favorevolmente accogliere il progetto di legge, nella
consapevolezza che in un momento così delicato per il Paese, una revisione del
mercato del lavoro non sia più rinviabile.  

            Deve essere chiaro infine 
che il lavoro non si può creare per decreto, ma attraverso un sistema di
accoglimento e attrazione di investimenti sul territorio a San Marino, solo con
nuove imprese si creeranno posti di lavoro, altrimenti il passaggio successivo
di tutte le riforme potrà essere il part- time obbligatorio, spero che ciò non
possa avvenire”.

 

Progetto di legge presentato da
Civico 10 “Politiche fiscali e contributive a sostegno dell’occupazione di
lavoratori iscritti alle liste di avviamento al lavoro”.
 

Luca
Santolini, C10: “
Lo Stato deve fare
ogni sforzo per incentivare l’occupazione dei sammarinesi e dei residenti. La
proposta di legge passa dai “divieti normativi” agli “incentivi economici”.
Occorre che il “costo-opportunità” di assumere lavoratori residenti sia
inferiore a quello di assumere lavoratori esterni attraverso la messa in piedi
di un efficace sistema d’incentivi e disincentivi in modo che l’impresa abbia
convenienza economica ad assumere, dove possibile, le forze lavoro interne. Si
inseriscono importanti incentivi fiscali per l’assunzione di lavoratori
residenti e un disincentivo contributivo  all’assunzione di lavoratori
esterni. A quel punto l’impresa è libera di assumere chi vuole, sapendo che ha
convenienza economica ad assumere forze lavoro interne: questo aumenta anche la
competitività delle imprese perché riduce i tempi di attesa, le lungaggini
burocratiche, la necessità di improduttivi colloqui. L’assunzione di
sammarinesi viene premiata da sconti nell’aliquota IGR che possono andare
dall’1% al 5% a seconda dei lavoratori interni occupati. L’assunzione di
lavoratori non residenti invece viene disincentivata attraverso l’aumento (5%)
dell’aliquota a carico dell’impresa per il finanziamento della Cassa
ammortizzatori sociali”.

Alessandro
Cardelli, Pdcs: “
Arrivare oggi a
discutere questa legge è un segnale importante e di fiducia. Chiediamo
sacrifici ingenti, come la patrimoniale e la riforma tributaria, ma diamo anche
segnali di fiducia e ripresa soprattutto per quanto riguarda i giovani che sono
i più colpiti dalla crisi economica. Serve un Osservatorio che si rapporti con
tutte le categorie economiche e sindacali del paese per studiare quali possono
essere le prospettive lavorative dei giovani sammarinesi. Il provvedimento
presentato dal segretario Belluzzi risponde alle esigenze del nostro paese
rafforzando l’ istituto dell’apprendistato grazie a sgravi contributivi
importanti. Sul fronte dei disoccupati ultra 50enni vengono dati incentivi alle
aziende che li assumono”.

Andrea
Belluzzi, Psd: “
Negli ultimi anni
abbiamo registrato meno 2.500 posti di lavoro. Il 54% dei giovani sono
inoccupati. E’ una crisi enorme che sta attraversando il nostro paese. Per
questo dobbiamo completare la Legge sullo Sviluppo che abbiamo approvato a
giugno perché rappresenta un primo passo: non riesco più a venire in questo
Consiglio se non vedo completati quei decreti. Non intendo approvare leggi per
i cui decreti di attuazione occorre attendere mesi. Il nostro obiettivo deve
essere quello di aiutare le nostre imprese e sostenere il mondo economico. Se
vogliamo che le aziende crescano dobbiamo fare in modo che la loro vita possa
essere più semplice. Al contempo dobbiamo diventare più attrattivi nei
confronti di aziende e imprenditori estere. L’imprenditorialità a livello
europeo è sempre alla ricerca di migliori condizioni e noi dobbiamo rendere San
Marino appetibile, non solo per la fiscalità ma anche per una burocrazia molto
più snella”.

Simone
Celli,  Ps: “
Manca il governo a questo dibattito. Il problema del
Lavoro rappresenta una vera e propria emergenza deve essere affrontato
attraverso un disegno di rilancio del sistema economico. Ed è per questo che
sarebbe stato interessante vedere partecipare al dibattito gli altri segretari
di Stato, oltre al segretario Belluzzi. Le mie considerazioni partono
dall’analisi dei dati sulla disoccupazione che sono davvero preoccupanti e da
un Pil che nel 2013 si ridurrà del 3.5%. Dobbiamo rimettere in moto un ciclo
virtuoso che possa garantire benessere, libertà e sicurezza ai cittadini. Nei
giorni scorsi l’associazione Industriali ha incontrato forze della maggioranza
e della minoranza: hanno richiesto di adottare provvedimenti necessari a
rilanciare economicamente il nostro Paese. Hanno chiesto una scossa. Ma dalla
Legge per lo Sviluppo non è arrivata questa scossa perché mancano i decreti
attuativi. Se la priorità non è quella dello sviluppo quali sono le priorità
che deve affrontare? Di cosa stiamo parlando? Sono passati mesi eppure a quella
legge non sono seguiti i decreti attuativi e neppure si è visto nulla sul
fronte del pacchetto competitività. Mancano i decreti attuativi della Legge di
sostegno allo sviluppo economico e questo perché all’interno della maggioranza
ci sono visioni diverse. La scossa che chiedevano gli Industriali è un invito
rivolto a chi oggi ha responsabilità di Governo. Il Ps conferma la sua
disponibilità al confronto ma se si ragiona sul nulla è difficile adottare un
atteggiamento responsabile. Nel merito del provvedimento presentato dal
segretario Belluzzi dico solo che non vorrei che alcuni passaggi di questo
testo di legge possano favorire l’eccessiva precarizzazione dei posti di lavoro
per le nuove generazioni. Sulla legge di Civico 10 posso solo dire invece che è
una filosofia interessante sulla quale dovrebbe aprirsi un confronto serio. Poi
però pongo una domanda? Quali sono le coperture?”.

Tony Margiotta, Su: “C’è emergenza per il lavoro giovanile, la
disoccupazione dei giovani è il cancro della società. Il progetto di legge introduce
incentivi affinchè l’impresa possa assumere giovani, come l’apprendistato, va
bene, ma se non c’è a monte la soluzione per creare lavoro, per me, è molto
difficile che trovi un’applicazione. Ci troviamo giovani con lauree di alto
livello, anche specialistiche, ma non credo qui ci sia lavoro per tutti gli
ingegnere, architetti e avvocati. C’è necessità di trovare delle
specializzazioni per poter creare nuove proposte di lavoro. Il centro di
formazione professionale ha la responsabilità di assumere un ruolo strategico e
diretto tra impresa e giovani, deve fare da collante tra queste due realtà”.

Giovanni Lonfernini, Upr: “Quando abbiamo proposto l’odg abbiamo chiesto un
dibattito sull’occupazione, con la convinzione che limitarsi ai numeri avrebbe
rappresentato un tentativo illogico. Rivolgo il mio invito a chi interverrà: va
bene dirci i numeri, ma se oltre quelli non riusciamo a formulare proposte,
anche noi, che abbiamo presentato questo dibattito, risultiamo sconfitti. La
situazione economica dello Stato si allinea a quella di un contesto in cui le
difficoltà e la recessione permangono. Ciò non toglie che quando il governo
parla di lavoro, parla di politiche di sviluppo, e non posso che condividere
che questo dibattito avrebbe dovuto vedere partecipazione più coraggiosa dei
colleghi del segretario Belluzzi.

Entro il 30 settembre c’era
l’impegno di presentare uno studio sul passaggio da monofase a Iva, per calarlo
e incentivare settori di nicchia per attrarre nuovi investitori, che avrebbe
significato nuova occupazione. E’ il 24 ottobre e lo studio sull’Iva non c’è.
Abbiamo proposto un intervento sul settore commercio, sulle liberalizzazioni, e
stimolato il governo sul tema della riconversione delle aree produttive, non mi
pare su questi argomenti ci siano passi in avanti. Prendo l’annuncio
dell’arrivo del pacchetto competitività, ma mi piacerebbe capire come nel
decreto siano tradotti gli elementi per l’avvio di nuove imprese e assunzioni.
Non capisco perché non si possa parlare di apertura centri per l’impiego anche
a San Marino.
Qualche passo in avanti questa legge la fa per i giovani, ma
l’auspicio è che queste norme, che purtroppo ci paiono comunque troppo
farinose, siano ulteriormente semplificate per l’accesso a istituti previsti da
legge”.

Andrea Zafferani, C10: “Ad aprile
2013, 2.249 persone erano iscritte in graduatoria di cui 1.106 non lavoravano,
mentre 1.143 lavoravano a tempo determinato. Complessivamente a San Marino un
sesto dei lavoratori è a tempo determinato. Delle 1.106 persone che non lavorano
circa 800 hanno gli ammortizzatori sociali terminati oppure mai utilizzati. Più
del 10% della forza lavoro interna è senza alcuna rete di protezione sociale.
Problema enorme. Andrebbero seguite tre strade per risollevarsi da questa
situazione: 1) Occorre creare misure per incentivare l’occupazione di
manodopera sammarinese, penalizzando anche l’occupazione straniera 2) Porre in
essere politiche per la crescita professionale del dipendente 3) Impostare
politiche per favorire l’occupazione delle fasce deboli dei lavoratori. Questa
legge invece continua sulla falsariga degli errori fatti finora: dare incentivi
a imprese che assumono persone attraverso ammortizzatori sociali. Bisognerebbe
poi creare politiche per lo sviluppo e sarebbe interessante anche cominciare a
sviluppare il modello del contratto unico di riferimento. In un unico contratto
tre fasi: periodo di prova, fase di inserimento (in cui azienda può essere
incentivata dallo Stato o pagare meno il lavoratore a patto di un indennizzo
del lavoratore se non viene assunto), fase di stabilità che si concretizza
scaduti i tre anni e che segue le regole dell’ordinario contratto. L’obiettivo
non è quello di far pagare all’azienda l’indennizzo bensì di giungere alla
stabilizzazione del lavoratore. La finalità della Legge è condivisibile ma
dobbiamo farlo con altri metodi”.

Luca
Beccari (Pdcs):
“E’ un tema che
riveste importanza altissima nel contesto economico del nostro paese. I numeri
ci dimostrano che occorrono interventi strutturali al di là degli incentivi:
nel nostro Paese c’è una grande problematica legata all’offerta di lavoro
interna. Se le imprese fanno un così elevato ricorso al lavoro frontaliero e,
al contempo, assistiamo a una crescita della disoccupazione interna, significa
che a San Marino abbiamo un’offerta di lavoro che non rispecchia le esigenze
delle imprese. Si pone un problema di come noi arriviamo a formare i
lavoratori: la tematica del lavoro dovrebbe essere trattata congiuntamente a
quella dell’istruzione. Aspetto che assume rilevanza importantissima nel
momento in cui vogliamo mettere in campo strategie a lungo termine. Sul
progetto di legge del governo va detto che il provvedimento mette ordine a una
serie di presidi per l’accesso al mondo del lavoro e dunque merita attenzione. Resto
perplesso invece sul provvedimento di Civico 10 che riguarda il meccanismo di
disincentivazione proposto. Come possiamo incentivare l’occupazione se i
disincentivi portano un datore lavoro a non assumere, se non dalle Liste di
lavoro?

Francesco
Morganti, Psd: “
Il progetto di legge
offre il giusto sostegno a persone neo laureate/neo diplomate e a chi
percepisce ammortizzatori sociali. Ma riequilibra anche le tutele nei confronti
dei giovani. L’intervento legislativo incentiva l’assunzione dei giovani anche
perché la disoccupazione giovanile è un dato allarmante per il nostro paese.
Condivido l’introduzione di un Codice del Lavoro per dotarsi di una normativa
unica: è una modalità di attrazione anche di investimenti esterni.
L’occupazione si crea con l’attrazione di nuovi investimenti, per questo
dobbiamo creare le condizioni per un nuovo modello di sviluppo del nostro
Paese”.

Augusto
Michelotti, Su:
“La legge presentata da C10 parte dal presupposto di
livellare l’appetibilità dei lavoratori e mi pare molto intelligente. Abbiamo i
frontalieri e i lavoratori interni, tendiamo a favorire per quanto possibile i
nostri, ma c’è sempre il tentativo da parte delle aziende di ricorrere al
frontalierato. E’ un paradosso in un Paese in cui si dovrebbe tutelare prima il
lavoro interno. Il lavoratore è comunque una persona. In Svizzera c’è stato un
referendum per mandare via i lavoratori italiani, ma si espressero in loro
favore. Il progetto di C10 ha il merito di togliere dall’imbarazzo, eliminre
per il datore di lavoro questa spada di Damocle, perché mette tutto sul piano
della parità. Fare in modo che, per chi da lavoro, italiano o frontaliere sia
la stessa cosa mi pare molto positivo. 
Dobbiamo fare in modo infatti che il sistema economico voli in alto,
dobbiamo agire e dare incentivi, il governo deve sempre di tutelare la parte
che crea lavoro e anche i più deboli”.

Luca
Santolini, C10: “
Gli incentivi previsti dalla legge presentata dal governo
potrebbero portare a turn over continuo, perché non prevista assunzione. Spero
ci sarà modo di risolvere criticità in commissione. Il nostro Pdl parte da
un’analisi molto semplice sull’occupazione di San Marino, ovvero l’incremento
del numero di disoccupati in senso stretto. Ci sono sempre più sammarinesi e
residenti a casa senza lavoro e lo Stato deve tutelarli. Proponiamo deduzioni
del costo del lavoro nel caso un’azienda offra lavoro a sammarinesi e residenti
e per le categorie più deboli.

Visto che su
questi temi è facile scendere nella demagogia, C10 sa che ci sono professionalità
che andranno comunque ricercate fuori San Marino. Questo pdl non mira a punire
chi assume personale esterno per necessità, ma a premiare chi assume più del
50% del personale sammarinese. E’ previsto un piccolo aumento dell’aliquota da
destinare alla cassa ammortizzatori sociali per chi assume frontalieri per
preferenza, nonostante ci siano sammarinesi disponibili. Non c’è più però
l’obbligo ad assumere residenti, ma un disincentivo”.

Maria Luisa
Berti, Ns: “
La relazione evidenzia per il settore immobiliare e servizi
alle imprese una perdita occupazionale al di sopra di ogni possibile
previsione. E’ la conseguenza di ogni politica territoriale passata che ha
bruciato uno sviluppo che poteva invece essere spalmato nel tempo. Ci sono
anche settori, come turismo e commercio, che però hanno tenuto.

Bisogna
potenziare il settore societario, ma vanno premiati gli imprenditori che
personalmente si espongono facendo impresa con i propri mezzi e con la propria
persona. Condivido l’invito del consigliere Lonfernini, sul fatto che possiamo
fare tante analisi, ma è arrivato il momento degli interventi e delle proposte.
Le risposte devono essere di sistema per il Paese, con un rilievo organico
nell’economia. E’ tempo di dare esecuzione a decreti e interventi, come la
legge portata oggi in prima lettura. Credo sia un intervento che vada in questo
senso nell’ottica della revisione del mercato del lavoro e del suo equilibrio.

Esprimo
condivisione invece sul pdl di C10 limitatamente alla ratio della proposta. Nel
contesto della riforma tributaria credo possano essere prese in considerazione
certe  tematiche”.

Mariella
Mularoni, Pdcs:
 “Una legge come
questa, in cui viene introdotto l’istituto dell’ apprendistato, può essere un
impulso all’occupazione giovanile. Tra le priorità indica incentivi per
l’assunzione in formazione, qualificazione e per lo svolgimento di nuove
mansioni e il reinserimento lavorativo. Con questo provvedimento il nostro
Paese dimostra coraggio, con interventi da attuare nell’immediato. Con poche scelte
mirate possiamo tornare ad essere competitivi. Le nuove generazioni sono ricche
di speranza, aspirazioni e potenzialità e meritano il nostro sostegno”.  

San Marino, 24 OTTOBRE 2013/01

 

 

 

 

 

 

 

 

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy