Che nella vicenda della Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino ci siano cose da chiarire è ben noto.
A partire dal versamento a Sopaf di un extra di 15milioni
di euro, addirittura con solerzia.
Ed, andando a ritroso, rimane il mistero sulla ‘registrazione’ a Palazzo Begni nonché su certi passi del famoso ‘memoriale’ nonché sulle deposizioni dei politici a Forlì.
Però è strano che a nessuno sia passato per la mente che c’è da indagare anche sui soldi – quanti milioni? Felici ha posto il segreto – erogati dallo Stato a diverse altre banche nell’operazione sarcofago, forse per tacitare i furfanti circa tangenti corse nel settore, o coprire i benefit dei politici stessi.
Questioni, fra l’altro, di stretta attualità come dimostra l’operazione Seppia.
Ma sulla corruzione non vale la pena indagare.