L’Informazione di San Marino. Tomasetti-Carta. E il segreto…?
MARINO CECCHETTI – Catia Tomasetti, Presidente di Banca Centrale (Bcsm), è andata a riferire, sul sistema finanziario sammarinese, al generale Luciano Carta dei Servizi Segreti Italiani.
E il segreto d’ufficio?
Il Paese ha saputo dell’incontro dagli articoli di Antonio Fabbri, subito bersaglio – un fuoco di fila – di tutti gli esposti possibili e immaginabili, sparati da Bcsm. Fabbri ha operato correttamente nell’ambito dell’esercizio della sua professione, ha riconosciuto l’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali.
Bcsm è sempre stata rigidissima nel tutelare il segreto d’ufficio. A un giornalista che chiese le date di inizio e fine servizio di un funzionario di Bcsm, fu risposto che non si poteva “fornire tali informazioni” perché “coperte dal segreto d’ufficio”. I segretari di Stato alle Finanze Simone Celli ed Eva Guidi non diedero esecuzione alla istanza d’arengo sulla pubblicazione degli “atti che definiscono le modalità di fusione, l’accorpamento delle attività e l’assorbimento dei debiti di Banca del Titano, Credito Sammarinese, Banca Commerciale Sammarinese, Euro Commercial Bank, Asset Banca”, perché Bcsm entrambe le volte oppose il segreto d’ufficio e gli atti non li fornì.
Dentro Bcsm c’è il “Servizio Internal Audit” a vigilare sul “corretto utilizzo delle informazioni disponibili nelle diverse attività” in cui la struttura è articolata, direzione e presidenza comprese. E da una posizione di forza: per “i principi di indipendenza cui deve ispirarsi è stato posto al di fuori delle ordinarie linee gerarchiche ed è in staff al Consiglio Direttivo”. Eppure non sappiamo se e quando si occuperà dell’incontro Tomasetti-Carta che, a noi profani, parrebbe di per sé una violazione del segreto d’ufficio. E così sfacciata da sembrare provocatoria.
Articolo tratto da L’Informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 22
——