L’Informazione di San Marino. Caso da urlo… ma nessuno parla
Marino Cecchetti
L’avv. Catia Tomasetti, nominata presidente di Banca Centrale della Repubblica di San Marino (Bcsm) direttamente dal Consiglio Grande e Generale, potrebbe aver dato il colpo di grazia al sistema finanziario che si era impegnata a risollevare promuovendolo all’esterno. Stando a quanto riferito – provocatoriamente? – da lei stessa alle massime autorità del Paese, è andata di persona a illustrarne i risvolti al generale Luciano Carta (esponente dei Servizi Segreti italiani, con esperienza in ‘assedi’ al Titano della Guardia di Finanza) nonché a membri della Commissione Antimafia italiana.
Il sistema ha già perso miliardi di euro di raccolta, sotto la serie dei fendenti arrivati dall’Italia dopo Re Nero.
La Tomasetti, ora, si è messa a curare le ferite col sale. Un caso da urlo. Invece?
Sulla vicenda ancora non si è espresso il segretario di Stato alle Finanze, Marco Gatti, responsabile del Comitato per il Credito e il Risparmio assieme a Luca Beccari, Teodoro Lonfernini, Federico Pedini Amati e Fabio Righi.
Né si è espresso il vice presidente del Consiglio Direttivo Bcsm Francesco Mancini assieme ai colleghi Gian Luca Amici, Martina Mazza, Antonella Mularoni e Giacomo Volpinari.
Né si è espresso il Presidente dalla Associazione Bancaria Sammarinese Giuseppe Dini – presidente anche della associata Bsi – con i presidenti delle altre associate, Giusti Carloalberto (Carisp), Luigi Lonfernini (Bac) e Francesca Mularoni (Bsm).
Né si sono espressi i segretari generali dei sindacati, Gianluca Montanari (Cdls), Giuliano Tamagnini (Csdl) e Giorgia Giacomini (Usl) unitamente alle rappresentanze sindacali delle singole banche, Bcsm compresa.
Questo silenzio aggiunge, giorno dopo giorno, devastazione alla devastazione. Induce sospetti esiziali per il Paese.