Ieri si è svolto l’Arengo delle famiglie con disabilità, un evento importanto che ha visto anche la presenza dei Capitani Reggenti.
Per l’occasione, gli organizzatori, hanno realizzato un allestimento la piazza, davanti alla Pieve, con tavolini, sedie e due striscioni. Uno recitava la frase “L’indifferenza è l’essenza della disumanità” e l’altro la frase “In lockdown da una vita”.
Una persona, presente all’iniziativa, ha testimoniato a Libertas che «pochi minuti prima dell’inizio della cerimonia il rettore della Basilica ha chiesto e ottenuto che gli striscioni venissero rimossi».
Chi ha assistitio alla scena è rimasto scosso, considerando il gesto come una forte mancanza di sensibilità. Una conferma di quello che testimoniava lo striscione: la violenza dell’indifferenza.
Un’altro testimone, dopo l’accaduto, ha spiegato «Ogni giorno parliamo di violenza ma c’è qualcos’altro che dobbiamo spiegare che esiste. È un’altra forma di violenza che si chiama indifferenza. Non vedere i problemi di chi ci circonda, ignorare il grido d’aiuto di tante persone. Chi è indifferente non sente e non soffre. Ma l’indifferenza fa male, tanto male. Essere ignorati è doloroso. Eppure accade spesso di vedere l’indifferenza nei confronti delle persone. Dovremmo guardare il prossimo e tendere la mano sempre a chi è in difficoltà. Questo è civiltà, questo è rispetto, questo è amore. L’indifferenza è una brutta malattia, non facciamo mai contagiare».
Il fatto non ha comunque ofuscato il forte impatto dell’evento che non ha precedenti e con il quale le famiglie con disabilità hanno voluto scuotere le coscenze di istituzioni e cittadini.
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