San Marino. Antonio Fabbri: Il giudizio di revisione sul caso delle sorelle Balsamo si fermerà

San Marino. Antonio Fabbri: Il giudizio di revisione sul caso delle sorelle Balsamo si fermerà

L’informazione di San Marino

Il giudizio di revisione sul caso delle sorelle Balsamo si fermerà

Antonio Fabbri

Igiudizio di revisione sul caso delle sorelle Balsamo comunque si fermerà.
L’avvocato Lara Conti ha chiesto la sospensione del procedimento ed ha già annunciato che, se non dovesse essere concessa, le sorelle Balsamo ritireranno il ricorso.

Perché?
Perché per questo caso è stato già presentato, essendo in scadenza i termini, ricorso alla Corte di Strasburgo. Pertanto gli avvocati Lara Conti e Federico Fabbri Ercolani e le loro assistite, intendono attendere la pronuncia della Corte prima di procedere eventualmente con la giurisdizione interna.
Dal canto suo il procuratore del fisco, Giorgia Ugolini, si è opposta alla sospensione, ritenendo che il giudice della revisione, Vitaliano Esposito, debba esprimersi dichiarando il procedimento non ammissibile.
Il giudice per i rimedi straordinari si è riservato di decidere sul punto ed invitato a di procedere con gli interventi delle parti.
Ha quindi dato la parola al Pf Giorgia Ugolini: “Abbiamo certezza – ha detto – che il denaro movimentato e detenuto a San Marino in questo caso è provento di reato”. 

Poi citando la recente sentenza di Strasburgo “Podeschi contro San Marino”, che ha dato ragione alla Repubblica, il Pf Ugolini ha sottolineato come in quella decisione la Corte fissi due principi importanti: “Il primo è che le raccomandazioni del Gafi riguardano misure che vanno messe in atto in particolare per il riciclaggio. Il secondo è che non vi è alcun dubbio che il riciclaggio minacci direttamente lo stato di diritto. Vi è una esigenza di tutela della collettività. Per l’assunto secondo il quale il crimine non può pagare, il denaro riciclato nel caso di specie assume una connotazione di pericolo: è premessa inevitabile per un nuovo reato, potendo la criminalità a movente economico nella condizione di poter reimpiegare i fondi riciclati ed arricchirsi danneggiando l’economia legale”. Di qui la richiesta di dichiarare inammissibile la domanda delle ricorrenti.

Non dello stesso avviso l’avvocato Fabbri Ercolani. “Vorrei precisare che noi riteniamo che il giudice di appello violi il principio di analogia. Equipara il denaro a tutte le altre cose intrinsecamente pericolose cui va applicata la confisca obbligatoria, ma non è questo il caso di specie. Nel considerare la confisca senza l’accertamento di un misfatto, il denaro non può essere considerato intrinsecamente pericolo sulla base dei precedenti penali del padre. C’è quindi violazione del principio di stretta legalità della legge e divieto di analogia sancito dall’articolo 7 della Cedu”.

Il giudice Esposito si è riservato la decisione. Lavoro extracarcerario, udienza dai Garanti Udienza ieri anche per la questione di costituzionalità per il lavoro extracarcerario. In tale caso sia il Procuratore del Fisco, Roberto Cesarini, ma anche l’avvocato che aveva sollevato l’eccezione, Tania Ercolani, hanno dato atto che il legislatore ha approvato una norma che consente il lavoro fuori dal carcere, sanando, quindi, la sollevata carenza normativa. Il Collegio garante si è comunque riservato la decisione.

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