Torna a riunirsi l’Ufficio Politico di Alleanza Riformista. All’ordine del giorno il “recente passaggio consigliare – relativo alla ratifica del decreto di collocazione dei titoli di debito pubblico – il cui impatto strutturale è sotto gli occhi di tutti”.
“Alleanza Riformista – prosegue il comunicato – ritiene, ancora una volta, che occorra parlare con chiarezza del futuro, non solo di questa legislatura, ma anche del Paese.
Entrati nell’ultimo anno di legislatura il nostro impegno è quello di garantire un percorso realistico dove il debito debba essere ancorato a rigidi capisaldi.
Il primo caposaldo, eminentemente politico, si lega ad un principio molto semplice: o ci sono le condizioni per governare, evitando un giochino al rimpiattino su temi più o meno cari elettoralmente, o meglio dare la parola ai sammarinesi.
Il secondo caposaldo ha invece una natura più programmatica, giocata sulle cose da fare: sul tema del debito, occorrerà porre un limite al ricorso generalizzato a consulenze, fissare un limite alla spesa corrente ancorandolo al supporto di interventi di tipo economico e sociale. In tal senso non possiamo che salutare con soddisfazione il recente passaggio, avvenuto in Commissione Finanze, sulla legge in materia di società di benefit a cui auspichiamo affiancarsi anche quello sulle attività economiche.
Il terzo caposaldo è il dialogo con il Paese: occorre, infatti, più dialogo in questo momento particolare della vita del nostro Paese. Mettendo da parte gli scontri muscolari e mettendo in campo il confronto tra le idee, pur acceso che sia. Dal dicembre del 2019 in poi il Paese ha retto l’onda l’urto del Covid, il ruolo delle istituzioni e dell’amministrazione ha permesso questo risultato grazie anche ad uno sforzo immane dei cittadini e del nostro tessuto produttivo.
Così come è stato importante, non solo aver retto, ma l’aver messo degli argini forti – di fronte agli eventi che non esitiamo a definire “criminali” legati al mondo CIS – scaturiti nella legislatura che va dal 2016 – 2019. Un assetto di potere, con avamposti non solo economici e politici ben saldati anche in alcuni settori del terzo potere dello Stato: la magistratura. Un assetto di potere che – ed è bene ricordarlo – ha permesso, addirittura, la sottrazione di oltre cento milioni di fondi pensione di sammarinesi e onesti lavoratori, come risulta oramai accertato dalla Magistratura.
Occorre dare nuove energie alla Repubblica: Ai cittadini e alle imprese dedicheremo, con specifiche proposte, la nostra attenzione”.