“L’interruzione volontaria di gravidanza è un dato di realtà e non è tollerabile che si continui a fingere che non esista”.
Lo dice l’Associazione Emma Rossi, spiegando meglio in un comunicato che l’interruzione volontaria di gravidanza “è l’esito di un percorso di sofferenza di una donna o di una coppia“.
“La sofferenza umana merita rispetto, comprensione e solidarietà. Sempre. L’interruzione volontaria di gravidanza a San Marino è reato e non è condivisibile che alla sofferenza si aggiunga la punibilità“, si legge nella nota.
Tra qualche giorno “i cittadini saranno chiamati a pronunciarsi con un Sì o con un No su una questione tanto delicata quanto complessa: sarà un momento alto della nostra democrazia, ma anche la certificazione dell’incapacità delle istituzioni e delle forze politiche di assumersi la responsabilità di dare risposta a chi da tempo ha legittimamente proposto di affrontare la questione”.
L’Associazione Emma Rossi ritiene che “il confronto delle idee, specie in presenza di argomenti che pongono problemi etici e umani significativi, abbia bisogno di ragionevolezza, equilibrio e onestà intellettuale e di reciproco rispetto e lealtà
L’obiettivo “dovrebbe essere per tutti quello di uno Stato sociale laico che sappia tutelare e proteggere chi ha più bisogno d’aiuto e sappia rispettare la libertà di scelta delle persone anche rispetto alla propria vita e a quella della propria famiglia e, infine, sappia farsi carico delle proprie responsabilità in nome della comunità di cui è espressione”.
Come scriveva Emma Rossi: “…È necessario umanizzare il potere, ripensandone le categorie, la nozione di profitto, i meccanismi della distribuzione della ricchezza, attribuendo all’individuo, donna o uomo, la centralità dei valori e la uguale libertà e dignità nel determinare le scelte riguardanti la propria persona…”.
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