Nuovo Quotidiano di Rimini: Il processo fissato per il 15 novembre. Un giro colossale di fatture false scoperto dalla Guardia di Finanza / Maxi evasione, 24 alla sbarra / Cinquanta milioni di Iva evasa nel settore della carne. Il tesoretto sul Titano / Il giudice decide il rinvio a giudizio per imprenditori e liberi professionisti
Cinquanta milioni di
evasione fiscale, contestata a
24 persone fra imprenditori e
liberi professionisti, rinviati a
giudizio per associazione a
delinquere finalizzata alla
creazione di un giro di fatture
per operazioni inesistenti. A
parte due posizioni stralciate
perché già chiuse con un patteggiamento,
in 24 saranno
processati il prossimo 15 novembre.
Tra questi l’imprenditore
del settore delle carni,
Angelo Basile, residente a
Riccione, ma originario di
Taranto e difeso dall’avvocato
Stefano Brandina. E’ proprio
Basile, secondo gli inquirenti,
il vertice dell’associazione.
Con lui erano finiti nei
guai con la Guardia di Finanza,
il figlio Carmine e Gianluca
Mognato, 39 anni, di Alessandria.
Coinvolto anche un
commercialista pesarese, ma
residente a Cattolica, Pasquale
Coppola (difeso dall’avvocato
Francesco Pisciotti) che
risultava come consulente
aziendale di Basile, oltre che il
creatore delle cosiddette società
cartiere, scatole vuote
messe in piedi per la realizzazione
di un mare di fatture fasulle.
[…]
L’inchiesta della
Guardia di finanza, si era
chiusa nel gennaio del 2007,
con tre persone arrestate e
una lunga lista di indagati. Secondo
la ricostruzione, della
Finanza l’organizzazione era
riuscita a realizzare una catena
di società che operavano
nel settore della carne, che
vinceva appalti, stampava fatture
false e trasferiva i guadagni
in banche sammarinesi
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