Manlio Maggioli come Luigi Valentini. Entrambi imprenditori di Rimini con interessi finanziari nella Repubblica di San Marino, regolarizzati con lo scudo fiscale, mentre le loro aziende sono in difficoltà.
Ad accomunarli Corriere Romagna, in riferimento all’articolo di Mario Gerevini di Corriere della Sera di ieri.
Dall’inchiesta, la seconda sull’istituto di credito di cui Maggioli è stato presidente, era già in effetti uscito il suo nome ma non il particolare del capitale scudato, illustrata proprio in un atto dell’inchiesta forlivese. Che giunge oltretutto proprio dopo la notizia che il gruppo Maggioli ha appena chiesto la cassa integrazione per diciannove dipendenti (per tredici settimane, di cui nove a zero ore) e che ricorda da vicino, anche se con altri numeri, i venti milioni di euro di capitale “scudato” e i 215 dipendenti messi in cassa integrazione da un altro importante imprenditore riminese, Luigi Valentini.
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