Giulio Lolli va a processo per terrorismo
ALESSANDRA NANNI – “Mai stato un terrorista, io l’Isis l’ho combattuto”. Così Giulio Lolli aveva risposto deciso agli inquirenti romani che subito dopo la sua estradizione dalla Libia, gli avevano contestato di essere uno dei comandanti della formazione jiadista Shura, e di avere garantito alle milizie i rifornimenti di armi. Ma qualche giorno fa, il gip l’ha rinviato a giudizio proprio con l’accusa di terrorismo, un sospetto che dal carcere di Regina Coeli aveva portato dritto il Pirata in quello di massima sicurezza di Rossano, in Calabria. La prova che è tutto tranne quello di cui l’accusano, dice il suo avvocato romano, Claudia Serafini, e che gli integralisti che sono rinchiusi lì l’hanno già minacciato. Al punto che il direttore del carcere l’ha trasferito in una struttura protetta. Il giudice romano ha anche rigettato la richiesta del legale di Lolli di revoca o sostituzione con gli arresti domiciliari della misura cautelare. Ma l’avvocato Serafini ha già presentato ricorso in Cassazione, nel tentativo di riuscire a portare via l’ex presidente della Rimini Yacht da Rossano. (…)
Articolo tratto da Il Resto del Carlino
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