“I protocolli dell’Emilia Romagna fanno scuola”.
Così Andrea Gnassi, sindaco di Rimini, commenta la sintesi trovata nelle scorse ore da Governo e Regioni sui protocolli operativi da mettere in campo per ripartire.
“Ci presentiamo all’avvio della fase più delicata di questa straordinaria emergenza con regole certe, omogenee e soprattutto in grado di conciliare l’obiettivo imprescindibile e prioritario della tutela della salute, con le esigenze legittime di imprenditori, commercianti, esercenti, molti dei quali non sarebbero stati in grado di riprendere le attività se fossero passate le inapplicabili misure indicate dall’Inail– dichiara in una nota il primo cittadino della città romagnola -. Una sintesi che ha visto prevalere la linea indicata dal presidente Stefano Bonaccini e dalla Regione Emilia Romagna, frutto di un lavoro serio e attento di ascolto e confronto con i territori e di confronto con le 20 Regioni“.
Sempre Gnassi assicura che Rimini, “in questa non certo semplice fase di concertazione, ha fatto sentire forte la sua voce, dando un contributo fattivo e decisivo affinché gli operatori fossero messi nelle condizioni idonee per lavorare”.
E ancora: “Non fa certo piacere alzare la voce ed evidenziare proteste senza senso. Abbiamo fatto presente, senza mezzi termini e in maniera pressoché compatta, che si rischiava di mettere k.o. la nostra economia, le nostre imprese, le nostre famiglie, con impostazioni e protocolli inapplicabili. Da un lato si diceva di voler aprire e ripartire, dall’altra si proponevano documenti che l’avrebbero reso impossibile. Abbiamo lavorato con rigore, serietà e buon senso“.
Il sindaco di Rimini, però, avverte i cittadini: “Sia chiaro, dal 18 maggio non si apre la Fase del ‘liberi tutti’: non dimentichiamo che siamo ancora in fase di emergenza e le sofferenze che abbiamo vissuto sono lì a ricordarcelo. Le regole però partorite dal confronto tra Regioni e Governo e coordinate dalla Regione Emilia Romagna, rappresentano una buona sintesi tra la primaria esigenza della tutela della salute e le esigenze degli operatori di poter ripartire, in sicurezza ma senza essere eccessivamente penalizzati”.
Al termine della nota, Gnassi conclude ringraziando non solo Bonaccini e la sua giunta ma anche il governo, per essere stato “capace di fare un passo indietro e ascoltare i territori” e ciò rappresenta “un primo passo di una nuova collaborazione tra Stato ed enti locali, una svolta capace di renderci più solidi per affrontare con determinazione le difficili sfide che ci attendono“.
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