San Marino. Caso Ugolini e caso Tonnini in comma comunicazioni

San Marino. Caso Ugolini e caso Tonnini  in comma comunicazioni

SAN MARINO Seduta pomeridiana del Consiglio Grande e Generale, resoconto della SMNA. Tutti d’accordo in aula sul caso denunciato del  Consigliere Tonnini, che informa  il Consiglio di aver ricevuto notifica di comparizione, da parte del tribunale del Lussemburgo, a seguito di una richiesta risarcitoria mossa nei suoi confronti dall’azienda Advantage Financial di Francesco Confuorti. 

Il Consiglio Grande e Generale prende avvio dedicando il dibatitto in comma Comunicazioni a due vicende che, in particolare, coinvolgono i consiglieri Massimo Andrea Ugolini, Pdcs, ed Elena Tonnini, Rete. Il primo infatti esprime tutto il suo rammarico e stupore rispetto alla delibera di fine dicembre del congresso di Stato che dà mandato all’Avvocatura di Stato di procedere nel valutare possibili iniziative nei suoi confronti, in qualità di ex presidente della Commissione Affari di Giustizia, per la mancata volontà di convocare lo stesso organismo. Tonnini invece rivela all’Aula di aver ricevuto notifica di comparizione, da parte del tribunale del Lussemburgo, a seguito di una richiesta risarcitoria mossa dall’azienda Advantage Financial di Francesco Confuorti.

Sulla prima vicenda, le posizioni di maggioranza e opposizione restano distanti: dalla minoranza, Iro Belluzzi, Psd, interpreta la delibera dell’esecutivo come una vera e propria “intimidazione”, mentre lo stesso segretario di Stato per gli Affari Interni, Guerrino Zanotti, respinge l’accusa e assicura che “non vi è alcuna denuncia- spiega- si tratta di chiarire le responsabilità di un consigliere nell’atto di assunzione di una determinata carica, quella di Presidente della Commissione, seppure dimissionario è infatti un soggetto tenuto a convocarla”.

Sulla seconda questione, al contrario, gli interventi sono unanimamente concordi con le preoccupazioni espresse dalla stessa Tonnini. “Il parlamento deve sapere di probabili ingerenze esterne che un consigliere può subire da tribunali di altri Paesi- manda a dire la stessa- oggi è Confuorti a chiedere a me i danni dal Lussemburgo, domani può essere chiunque ad essere denunciato al tribunale di un altro Paese”.

A conclusione del dibatitto sono presentati due Odq relativi a entrambe le vicende. Il primo, presentato dal capogruppo Pdcs, Alessandro Cardelli, è sottoscritto da tutti i gruppi di opposizione e chiede, in sostanza, il ritiro della delibera che riguarda Ugolini. In dettaglio, l’ordine del giorno “impegna il congresso di Stato a prendere atto della inopportunità della delibera (relativa al mandato dell’Avvocatura nei confronti del consigliere Massimo Andrea Ugolini) al fine di non generare ulteriori conflitti istituzionali e dunque a procedere con il ritiro o richiedere all’Avvocatura di non procere con l’oggetto della delibera n. 121”.           

Il secondo Odg, presentato da Marianna Bucci di Rete e  sottoscritto da tutte le forze consiliari “impegna il governo, attraverso il Segretario di Stato per gli Affari Esteri, a dare immediato impulso alle relazioni diplomatiche esistenti tra San Marino e gli Stati esteri, e quindi ad avviare ogni relazione utile a ribadire, nel rispetto del principio di indipendenza di ciascuno Stato, l’insindacabilità delle funzioni parlamentari sammarinesi, nonché ad avviare iter normativi finalizzati a rafforzare la tutela parlamentare per le idee e i discorsi pronunciati nell’ambito della proprie funzioni pubbliche”.           

La seduta termina con la risposta alle interpellanze: i lavori riprenderanno in seduta notturna con la messa al voto dell’Odg sottoscritto da tutti i gruppi consiliari. L’ordine del giorno delle opposizioni verrà invece messo in votazione al termine della sessione.

 

Sono intervenuti

Comma 1 – Comunicazioni

Massimo Andrea Ugolini, Pdcs

Elena Tonnini, Rete

Iro Belluzzi, Psd

Pasquale Valentini, Pdcs

Teodoro Lonfernini, Pdcs

Roberto Giorgetti, Rf

Gian Carlo Venturini, Pdcs

Guerrino Zanotti, Sds Affari Interni

Francesco Mussoni, Pdcs

Gian Matteo Zeppa, Rete  fate?  Quella delibera è molto strana,  è del 29 dicembre, ma l’avete messa sul sito il 22 gennaio. Non volevate farlo sapere al Fmi?

Sandra Giardi, Rete

Tony Margiotta, Ssd

Alessandro Mancini, Ps

Roberto Ciavatta, Rete

Mimma Zavoli, C10

Alessandro Cardelli, Pdcs, da lettura dell’Odg presentato dai gruppo consiliari di minoranza

‘Preso atto e considerate le ragioni che hanno condotto il consigliere Massimo Andrea Ugolini a rassegnare le dimissioni quale president e membro della commissione Affari di giustizia (…); considerato che le dimissioni sono prerogativa del mandato consiliare e che attraverso le stesse si possa  compiere assoluta e totale chiaezza politica, a maggior ragione nel momento in cui viene a mancare un clima collaborativo e sereno; (…) visto considerata la delibera del congresso di Stato in data 29/12/2017 n. 121 con cui il congresso di Stato conferisce mandato all’Avvocatura di Stato per valutare le eventuali azioni nei confronti del consigliere della Repubblica Ugolini nelle sue funzioni di Presidente della Commissione (…); si impegna congrsso a procedere con ritiro o chiedere avvocatura di non procedere a quanto espresso da delibera (…) valutato che la delibra può ledere il principio di libra e democratica azione del consigliere nella partecipazine istituzionale: si impegna il congresso di Stato a prendere atto della inopportunità della delibera sopra menzionata al fine di non generare ulteriori conflitti istituzionali e dunque a procedere con il ritiro o richiedere all’Avvocatura di non procere con l’oggetto della delibera n. 121”.

Marianna Bucci, Rete, da lettura dell’Odg sottoscritto da tutte le forze consiliari:

“Il Consiglio grande e generale, udito il dibatitto in merito al caso sollevato sul consigliere Elena Tonnini, valutata la necesità di assicurare ad ogni consigliere della Repubblica il libero esercizio dele proprie funzioni di interdire ogni tentativo di inibizione del’attività parlamentare, rispetto al diritto/ dovere di ogni consigliere della Repubblica di mettere a conoscenza, nell’ambito delle proprie prerogative, il Consiglio Grande e generale di elementi che destano preoccupazione per il proprio Paese; (…) impegna il governo, attraverso il Segretario di Stato per gli Affari Esteri, a dare immediato impulso alle relazioni diplomatiche esistenti tra San Marino e gli Stati esteri, e quindi ad avviare ogni relazione utile a ribadire nel rispetto del principio di indipendenza di ciascuno Stato, l’insindacabilità delle funzioni parlamentari sammarinesi, nonché ad avviare iter normativi finalizzati a rafforzare la tutela parlamentare per le idee e i discorsi pronunciati nell’ambito della proprie funzioni pubbliche”.

Leggi  il comunicato SMNA

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