A rischio gli arrivi di turisti russi e ucraini
MARIO GRADARA – L’invasione russa in Ucraina rischia di azzerare del tutto le presenze turistiche dall’Est Europa, già ridotte al lumicino dal dilagare del Covid. I numeri sono impietosi. Nel 2019, ultimo anno prima della pandemia, gli arrivi russi erano stati 98.555, ovvero 544.401 pernottamenti. Lo scorso anno crollo verticale, -95% gli arrivi, scesi a 4.659, roba da prefisso telefonico; -96% le presenze (quelle che portano fatturati), scivolate a quota 21.651. Il turismo russo, oltre ad essere arrivato a contendersi con quello tedesco il primato di fronte estero più rilevante per il Riminese, vanta – o meglio vantava – un altro primato: la forte capacità di spesa dei turisti provenienti dall’ex cortina di ferro (celebri gli shopping tour negli outlet), dati alla mano molto superiore a quella media dei vacanzieri. Negli ultimi due anni sono crollati drasticamente anche i numeri delle persone provenienti dall’Ucraina: 21.275 nel 2019, 4.475 nel 2021, rispettivamente con 111.895 e poi 22.256 presenze. Il conflitto in atto mette ovviamente a rischio anche l’annunciato avvio del collegamento da Kiev, dal 28 maggio sotto le insegne di Anex Tour, il colosso turistico sbarcato a Rimini a fine gennaio, anche se ufficialmente l’avvio dei voli resta confermato. Così come tutto il piano voli 2022 del Fellini. (…)
Articolo tratto da Il Resto del Carlino