L’informazione di San Marino: Bcsm, i tre autosospesi si autoriabilitano

L’informazione di San Marino: Bcsm, i tre autosospesi si autoriabilitano

L’informazione di San Marino: Bcsm, i tre autosospesi si autoriabilitano

In Via del Voltone si sfiora il ridicolo. Prima comunicano una autosospensione che proprio “auto” non era dato che era stata richiesta dal Consiglio Direttivo di Banca Centrale. Poi, con lettera indirizzata al Congresso di Stato, l’ex autosospeso Direttore oggi autoriabilitato, Mario Giannini, comunica per sé e per altri – Francesco Ielpo e Andrea Vivoli – che hanno deciso di autorevocarsi l’autosospensione. La cosa più ridicola di tutte è che il Governo dà loro retta e trascina nella farsa pure l’intero Consiglio grande e generale dove, in comma comunicazioni, il Segretario alle Finanze, fa sapere le decisioni di Via del Voltone.

Così il Segretario alle
Finanze Giancarlo Capicchioni
ha informato
che mercoledì “durante
il Consiglio direttivo
di Banca centrale, i tre
soggetti dell’istituto di
vigilanza” che si erano
“autosospesi il 23 aprile
scorso, hanno revocato
la loro decisione”.
Si saprà probabilmente
di più, anticipa, in occasione
del riferimento “in
merito alle facilitazioni
o aiuti concessi agli istituti
finanziari” in programma
lunedì prossimo
in seduta segreta nella
cornice dei lavori del
parlamento sammarinese.

Sulla scia di quanto accaduto nell’aprile scorso Banca centrale aveva emesso una nota stampa in cui si faceva riferimento a una “autosospensione temporanea” dei tre “dall’esercizio delle loro funzioni per facilitare l’eventuale verifica della correttezza e trasparenza del loro operato rispetto ai notori fatti di cronaca giudiziaria”. Il problema è che quei “notori fatti di cronaca giudiziaria” sono ancora lì. Infatti quello di Bcsm è probabilmente uno dei filoni di indagine ancora aperti, considerato che della “collaterale assistenza di Banca centrale” a quello che la magistratura definisce “gruppo criminale”, si parla nell’ultima ordinanza dei magistrati relativa al ri-arresto di Claudio Podeschi.

C’è da chiedersi, poi,
come gli autosospesi
abbiano potuto autoriabilitarsi.
Essendo infatti
sospesi erano privi dei
propri poteri in ambito
di vigilanza. Semmai
sarebbe stato un altro
organismo, magari il
Direttivo che quel passo
indietro aveva esplicitamente
richiesto, a dover
riabilitare i sospesi.
Insomma, già l’autosospensione
era una
aberrazione non prevista
dallo statuto, ma “decisa”
per salvare la faccia.
L’autoriabilitazione
unilaterale pare esserlo
ancora di più, proprio
alla vigilia di un dibattito
in Consiglio sulla
situazione del sistema
bancario.
Una mossa che, a parte
qualche posizione irriducibile
in Congresso, non
sarebbe stata gradita da
tutti nel governo.

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