L’INFORMAZIONE DI SAN MARINO (14 settembre)
La sovranità per un piatto di lenticchie
Marino Cecchetti
La Bibbia racconta che Esaù vendette la primogenitura per un
piatto di lenticchie; lenticchie che, almeno, ha gustato.
Il governo di San Marino, assistito dai vertici di Banca
Centrale, ha compromesso la sovranità del Paese, un patrimonio secolare, senza aver nemmeno potute gustarle, le ‘lenticchie’.
Il
tutto nella legislatura del governo del Patto per San Marino.
I
fatti.
Il
25 marzo 2009 viene parafato, cioè siglato a livello tecnico, a Roma, un
accordo di collaborazione finanziaria, assieme ad altri accordi. I testi, a San
Marino, rimangono secretati. Secretati
perfino ai consiglieri della maggioranza. Ed anche
dopo la parafatura.
Nel
luglio dello stesso 2009 sui giornali compaiono
due bozze di detto accordo. Ed è subito
allarme perché vi si intravedono ricadute negative sulla sovranità, come
del resto si era già
colto, ancor prima, da certi rumors.
Eppure,
il 26 novembre 2009 l’accordo
di collaborazione finanziaria viene comunque firmato. Ed è, finalmente, pubblicato. Solo allora i consiglieri
della maggioranza hanno modo di rendersi conto della lesione
gravissima arrecata alla sovranità. Ma, poi, tutti, di
fatto, sono stati messi a tacere dai Segretari di Stato di
competenza, Esteri e Finanze, i quali si
sbracciarono per assicurare che – mallevadore Luca Papi, direttore di Bcsm
– sarebbe stato firmato nel giro di qualche settimana un Memorandum d’intesa fra Bcsm e Bankitalia per consentire alle banche e alle finanziarie
di San Marino di operare in Italia e poi
allargarsi in Europa. Riducendo così, fra l’altro, gli effetti dello scudo
fiscale in corso.
Addirittura,
a fine 2009, Banca Centrale e Palazzo si sono messi a litigare sui media,
contendendosi il merito di tale accordo e relativo Memorandum.
Memorandum
mai varato
Il
Consiglio G. e G. ha ratificato, nel luglio scorso, l’accordo di collaborazione (con altri
accordi), sperando di accelerare, così, il varo dell’agognato Memorandum.
Nulla.
E’
di lunedì la notizia che di detto Memorandum Bankitalia non vuole nemmeno
sentire parlare.
Insomma,
i sammarinesi, si devono leccare le ferite, senza avere ottenuto nulla.
Cornuti
e mazziati.
Hanno
ceduto una eredità enorme senza avere nemmeno il piatto di lenticchie. Peggio di Esaù, che non era certo un
avveduto.