Da 18 a 9: la Regione dimezza le comunità montane esistenti. L’Assemblea legislativa ha rispettato i tempi dettati dalla
Finanziaria: risale infatti al 25 giugno l’approvazione, a
maggioranza, della legge regionale che dispone “Misure per il
riordino territoriale, l’auto-riforma dell’amministrazione e la
razionalizzazione delle funzioni” (legge 10/2008), con diversi
articoli dedicati alle Comunita’ montane.
Risale quindi al 31 ottobre la proposta piu’ “operativa”: la
Giunta ha infatti dato il via libera alla revisione degli ambiti
territoriali delle Comunita’ montane, portandole appunto da 18 a
9, con una proposta di riordino avanzata alle Comunita’ stesse e
ai Comuni interessati. La proposta tiene conto delle
caratteristiche territoriali, demografiche, socio-economiche
complessive e dei preesistenti ambiti di cooperazione tra i
Comuni.
L’obiettivo del riordino è di valorizzare il
presidio dei territori montani e di esercizio associato delle
funzioni comunali assimilando, tra l’altro, le Comunita’ montane
alle Unioni dei Comuni.
L’ipotesi della Giunta regionale prevede: due Comunita’
montane nella Provincia di Piacenza, Valli del Nure e dell’Arda e
Appennino Piacentino (erano tre); restano due nella Provincia di
Parma; resta una nella Provincia di Reggio; una nella Provincia
di Modena, il Frignano (erano tre); una nella Provincia di
Bologna, Alta e media Valle del Reno (erano quattro, compresa
quella della Valle del Santerno nell’imolese); nessuna nel
ravennate (era una), due nella Provincia di Forli’-Cesena,
Appennino Cesenate e Appennino Forlivese (erano tre); nessuna in
Provincia di Rimini (era una).