Legge Salvabanche “buon servizio all’intero paese”. “Garantiti i depositanti, puniti i responsabili

Legge Salvabanche “buon servizio all’intero paese”. “Garantiti i depositanti, puniti i responsabili

L’informazione di San Marino

“Fatto buon servizio all’intero paese”. “Garantiti i depositanti, puniti i responsabili”

Approvate all’unanimità la legge Salvabanche, e quella sulla commissione d’inchiesta Cis e altri

Per una volta in Consiglio le banche uniscono le forze politiche. E maggioranza e opposizione, a braccetto, approvano all’unanimità e con voto palese il progetto di legge denominato “Salvabanche”. In precedenza era stato approvato all’unanimità anche il Pdl sulla Commissione d’inchiesta sulla vicenda legata a Banca Cis e ad altri istituti di credito.

Commenta Alessandro Mancini, Ps: “Quando la politica fa politica, ed è in grado di assumersi responsabilità, le soluzioni arrivano. Con questi Pdl si danno risposte al sistema, al Consiglio e alla cittadinanza. Al sistema perché la legge sulla risoluzione di crisi bancarie introduce nella Lisf una parte che oggi non aveva. Prima di oggi, in caso crisi bancaria, dall’amministrazione straordinaria si andava direttamente alla liquidazione coatta. Oggi invece si può gestire in maniera più proficua e meno devastante una crisi bancaria. La parte più importante dovrà essere a carico dello Stato, per questo la legge introduce una serie di azioni volte al recupero di quanto più possibile, ove ci sono stati sbagli, siano amministratori, soci o apparati della banca, per ridurre al minimo l’intervento dello Stato e della collettività. Ma non bastava, bisognava irrobustire  il messaggio nei confronti di chi dovrà fare sacrifici. Ecco perché i gruppi di opposizione nella scorsa sessione consiliare hanno proposto l’Odg per una commissione d’inchiesta su banca Cis, un Odg che con soddisfazione l’Aula ha approvato, anche grazie ai voti di maggioranza, e abbiamo sottolineato che aveva vinto il Paese. Oggi con la legge sulla risoluzione di crisi bancarie e con l’avvio delle commissioni d’inchiesta si partirà su banca Cis, poi si andrà a verificare cosa può esser successo nel resto del sistema bancario. Abbiamo fatto un buon servizio al paese”.

Sottolinea Giuseppe Morganti, Ssd: “La crisi del sistema si è ingenerata soprattutto perché la gestione del credito è stata del tutto inappropriata. E oggi dobbiamo correre ai rimedi dopo anni di mancati controlli e di mancata assunzione di responsabilità, per cui è necessario recuperare. Per farlo gli strumenti appaiono in linea con le necessità: il fatto che venga fatta chiarezza sul Cis, ma anche sul sistema generale, affinché le procedure che hanno dato adito alla definizione di un problema così grave debbano esser messe in chiaro, affinchè il Consiglio possa adottare tutti i provvedimenti necessari. Siamo impegnati in prima linea affinchè questo possa accadere e perchè si adottino tutti gli strumenti necessari. Il percorso sappiamo sarà complesso: oggi le norme, domani le azioni. Le azioni devono iniziare al più presto, e speriamo già da lunedì questo Pdl dimostri fiducia e serietà”.

Rilancia Matteo Ciacci, C10: “Si è dovuto approfondire e lavorare per un progetto di legge sulle risoluzioni delle crisi bancarie, per fornire soluzioni reali e contingenti alle difficoltà del nostro sistema bancario, che derivano dagli anni passati. Ci troviamo di fronte a una crisi rilevante, questo è sicuramente un primo passo importante che ci consente di guardare con strumenti diversi eventuali dissesti bancari, evitando il più possibile la Lca, salvaguardando il principio di garantire con pienezza i depositati. E’ un messaggio che deve essere lanciato con forza per dare fiducia alla nostra realtà. Il ‘mea culpa’ deve essere fatto da tutte le forze politiche, dopo aver parlato e stumentalizzato eccessivamente rispetto al sistema bancario. L’approccio invece silenzioso e responsabile che deve essere tenuto ci porta 1) a poter condividere delle soluzioni, 2) trovare modi per fare chiarezza e 3) rigeneraresperiamo- fiducia nel sistema. E’ auspicabile che si possa uscire quest’oggi da questo Consiglio straordinario, appunto, affermando il principio che a San Marino si garantisce con pienezza tutti i depositanti, proteggendo di più rispetto a ciò che avviene in altre giurisdizioni. Gli altri proteggono solo fino 100 mila euro, noi proteggiamo di più, noi siamo a salvaguardia del sistema e a salvaguardia dei depositanti. Parallelamente, l’altro messaggio che dobbiamo dare è che c’è l’obiettivo di evidenziare le responsabilità di coloro che hanno causato dissesti bancari. E’ un messaggio molto forte perché nel momento in cui lo Stato si fa anche carico di tale dissesti è anche giusto evidenziare la responsabilità di chi questi dissesti poi- con le loro azioni e la malagestio- li ha generati. Da questo punto di vista noi crediamo che questo progetto racchiuda un pochino questi semplici principi, che mi sembrano talvolta ovvii, e che però vengono messi nero su bianco in un progetto di legge. E’ anche ovvio che tutto ciò non basta e che tutto ciò dovrà essere correlato ad una serie di azioni per rilanciare il sistema bancario, ridando fiducia agli organismi tecnici, chiedendo la rendicontazione dei risultati da parte di Bcsm e degli organismi intermedi, ma soprattutto individuando le traiettorie con opportune sinergie con la politica, per addivenire nel più breve tempo possibile a scenari diversi, innovativi per il nostro sistema bancario, per aprire il sistema, per ragionare di memorandum con Banca d’Italia, per capire quali possono essere le traiettorie di sviluppo”.

Ribatte Roberto Ciavatta, Rete: “E’ un Pdl necessario, richiesto dalla contingenza di una banca, ma necessario anche per eventuali prossime crisi bancarie. E’ uno strumento messo a disposizione del sistema e del paese, per intervenire durante una crisi, al di là degli strumenti attuali. E’ un pdl che serve- alla faccia dei gufi della stampa internazionale che dicevano che a San Marino ci sarebbe stato il bail in- a salvare tutti i correntisti. Noi oggi siamo forse l’unico stato in Europa in cui ogni correntista è garantito. Certo è una legge non risolutiva e può richiedere un intervento consistente da parte dello Stato. Nel momento in cui potenzialmente lo Stato potrebbe intervenire aggredendo proprietà e amministrazione della banca in risoluzione, intervenendo con soldi pubblici, era doveroso affiancare a questa legge l’avvio di una commissione d’inchiesta per verificare cosa è successo all’interno delle banche, è un ulteriore elemento di garanzia per la cittadinanza. Lo Stato interverrà in maniera più ridotta perché recupererà crediti e depositi anche da amministratori e soci, che sono meno tutelati rispetto altri, ma garantisce anche lo Stato di andare a verificare cosa sia successo e chi ha responsabilità per far pagare chi non l’ha mai fatto. E’ un passo per una nuova fiducia, ma non risolutivo. Con questa legge prendiamo tempo, anche con il sostegno dello Stato, per evitare che i correntisti perdano depositi e i dipendenti il lavoro. Ma non è una misura risolutiva delle crisi. C’è necessità per la politica di avviare trattative con la Repubblica italiana per arrivare finalmente al Memorandum of understanding, solo quando il paese si allineerà rispetto al suo principale interlocutore vi sarà per San Marino possibilità di investitori e raccolta”.

Puntualizza Iro Belluzzi, Psd: “C’è rammarico per non aver adottato la stessa modalità in un recente passato, per risolvere una crisi bancaria che ha minato la credibilità di un intero settore. Ma c’è anche grande soddisfazione perché la politica, tutta quanta, ha saputo trovare, attraverso un serrato confronto, una sintesi corretta e giusta sul Pdl per le risoluzioni delle crisi bancarie. A fronte tutto quello che può essersi verificato in un recente passato, ma anche più lontano, era necessario- anche poiché si richiama lo Stato a garantire la situazione di correntisti e depositanti negli istituti colpiti da crisi- andare a verificare se ci fossero state cattive gestioni e la possibilità di recupero, per minimizzare l’impegno dello Stato stesso. E’ un primo passo, auspico la politica tutta si metta nelle condizioni di costruire un sistema-paese per far fronte agli oneri”.

Plaude Tony Margiotta, Gruppo Misto: “Anche io voglio esprimere soddisfazione per aver trovato una modalità per concordare al meglio questi progetti di legge. La politica ha fatto la politica. E’ stato un confronto importante ed è importante uscire dal Consiglio con un Pdl che possa dare soluzioni immediate per correntisti, famiglie e aziende. Era importante uscire con un pdl legato alla chiarezza su quanto accaduto su uno degli istituti più discussi negli ultimi anni. E importante è capire cosa è successo nel sistema bancario sammarinese. E’ stato difficile, ma con la volontà di riuscire a trovare una soluzione siamo arrivati oggi in Aula con un accordo importante. Spiace anche a me che si arrivi a ciò solo dopo due anni e mezzo di scontri dentro e fuori all’Aula, con le parti sociali e datoriali, che invece sono state coinvolte in questo progetto di legge, un metodo che doveva essere portato avanti fin dall’inizio e spero davvero che da oggi si possa cambiare metodologia per dare soluzioni al Paese”.

Dello stesso avviso Alessandro Cardelli, Pdcs: “E’ un pdl di portata storica, per la prima volta in questa legislatura si è riusciti a trovare un accordo sulle banche. E dopo due anni di richiesta del Pdcs sulla commissione di inchiesta si è trovato accordo su un unico Pdl per istituire una commissione sul Cis e su quanto richiesto dalla maggioranza, rispetto all’intero settore. Eviteremo i costi di due commissioni d’inchiesta e daremo un segnale di pacificazione nel Paese. Le difficoltà del comparto bancario sono sotto gli occhi di tutti e questo è un grande segnale di fiducia per il sistema. Con il Pdl è stato fatto un passo in avanti, avrà valenza costituzionale, vengono dati poteri importanti alla commissione, si andrà a fare luce richiedendo testimonianze e se verranno evidenziate responsabilità penali, saranno da vagliare dall’autorità giudiziaria, la commissione vaglierà le responsabilità politiche. E’ il Pdl “salva-Cis”, ma guarda anche alle altre banche, è una risposta importante per dare strumenti immediati al Cis ma anche a tutto il sistema, è un messaggio di grande fiducia, e verrà adottato immediatamente per questo. Ma dal momento che si chiedono allo Stato impegni, si chiedono anche verifiche su Cis e sugli istituti in crisi. Finalmente un segnale di dialogo e riappacificazione, credo ci sia stata grande responsabilità da parte delle forze politiche di maggioranza per arrivare a questo, il Pdl nasce dall’opposizone, per la prima volta l’adozione di questi tre pdl in questa legislatura fa dire che si è arrivati a una svolta”.

Sottolinea Roberto Giorgetti, Rf: “Con questo Pdl che andremo ad approvare si aggiungono altri strumenti per affrontare le situazioni di crisi bancarie. Serve nello specifico per banca Cis, ma ha valenza più generale. I punti salienti: permette di tutelare in maniera completa sia gli interessi dei risparmiatori, sia lo Stato, se chiamato a intervenire a sostegno delle crisi bancarie. Il progetto iniziale presentato da Bcsm è stato oggetto di confronto e revisione articolati, credo sia stato fatto un ottimo lavoro. Ci dotiamo di uno strumento importante, non risolutivo delle crisi, ma offre elementi per articolarle in modo migliore. Sono anche introdotti strumenti come le azioni di responsabilità, per chi avesse prodotto danni ai risparmiatori, allo Stato o al sistema. Contestualmente andremo ad approvare l’istituzione di una commissione di inchiesta, con il compito di appurare responsabilità di natura politica che hanno attinenza con il nostro sistema bancario e finanziario. Come maggioranza, abbiamo proposto un Odg per l’esame complessivo delle situazioni bancarie, è stato approvato l’Odg dell’opposizione per approfondire le dinamiche Cis. Credo sia di buon senso affrontare il Cis, ma poi anche altre situazioni. Le commissioni di inchiesta non possono essere l’alibi per il nostro tribunale: rilevare responsabilità penali o civili non spettano alla commissione di inchiesta, ma al nostro tribunale. Emendamento sottoscritto da tutti i gruppi”.

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