La questione Casinò nella Repubblica di San Marino

La questione Casinò nella Repubblica di San Marino

Sognando Las Vegas
La questione Casinò nella Repubblica di San Marino aldilà delle propagande e delle retoriche

Al ritorno dalle vacanze spesso salgono alla ribalta dell’informazione vecchi temi tra i tanti, quello di aprire uno o piu’ casino a San Marino.
A tal proposito riporto l’opinione del sig. Forcellini Paolo (direttore de lo Stradone articolo ‘Casinò cosa aspettiamo’ su www. Giornale.ms del 12 agosto 2010) ove si sosteneva che :’ Ormai la Convenzione del 39 è stata disattesa con gli ultimi avvenimenti…., che hanno calpestato la nostra sovranità e la nostra indipendenza ….pertanto cosa si aspetta apriamo questo o questi casinò come la maggioranza dei sammarinesi vuole’.

Non discuto l’appello del sig. Forcellini ma mi limito a ricordare che la maggioranza popolare in un sistema democratico si misura in un solo modo, con un referendum.
Ma aldilà del sopra citato pistolotto nazional – popolare ritengo che la ‘questione case da gioco’ per la sua complessità e per i suoi risvolti economico – sociali – etici meriti una riflessione politica seria ed approfondita.
Il grande economista Luigi Einaudi, già presidente della Repubblica, amava ripetere: ‘Conoscere per deliberare’, ed al momento non risulta esservi nessuna analisi puntuale con costi ricavi ed investimenti su questa iniziativa economica né sulle ricadute economico – occupazionali su San Marino a breve, medio e lungo termine.
Tutto questo avviene, mentre si diffondono sui media locali opinioni e dati miracolistici (ma non dimostrati!) sulle ricadute positive che l’apertura dei casinò avrebbe sulla economia del Paese.
A dimostrare poi come l’ottimismo pro – casinò sia fuori luogo, fornisco alcuni dati sulle tendenze economiche complessive dei 4 casinò italiani (Venezia, Sanremo, Campione d’Italia, Saint Vincent) che nel 2008 hanno incassato il 4% in meno rispetto al 2007, e nel 2009 l’8 % in meno rispetto al 2008. (Articolo di Marco Baranzelli ‘Il mercato del gioco traina l’economia italiana’ del 25 gennaio 2010 su www.lavoce.it )

Di contro è in prepotente e veloce ascesa il gioco virtuale ossia le varie forme di gioco tramite Internet (il cd. Gambling online) cresciuto in italia tra il 2008 ed il 2009 del 880% .

Un dato rilevante spesso sottaciuto è che l’apertura di un casinò presuppone un quadro turistico ben sviluppato ed efficiente, ossia strutture ricettive di prestigio internazionale ed un apparato di servizi turistici coerente con l’operatività di una casa da gioco, dato che, come spesso ricordato: ‘E’ il turismo che fa lavorare i casinò, non il contrario’.

Ed in questo ambito turistico l’offerta turistica sammarinese va sicuramente ripensata ed ammodernata perché non funzionale a soddisfare una domanda di alto livello.

E’ notorio come le case da gioco possano tramite l’anonimato servire a ripulire denaro di provenienza illecita (come ben evidenziato nel comunicato del Collettivo Sottomarino del 9 giugno 2010 su www.Libertas.sm).
Se esistesse una decisa volontà politica tesa ad aprire nuove case da gioco, occorrerebbe automaticamente emanare norme che prevedano efficaci strumenti di controllo e registrazione sulla attività di cambio denaro nelle sopracitate strutture.
In estrema sintesi e tralasciando altre problematiche di carattere etico – morale, siamo molto lontani da una possibilità concreta di apertura di una casa da gioco, sia per mancanza di un progetto chiaro e dettagliato oltre che per una serie lunga di lacune strutturali non risolvibili nel breve termine, senza tralasciare il fatto che, si rischia di arrivare con grande ritardo in un business in costante e sostenuto declino.

Las Vegas sembra molto lontana (e non solo geograficamente).

Masiello Dott. Pietro

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