L’Informazione di San Marino: Scalfaro, i fondi neri del sisde e i 35 miliardi “sammarinesi” / Ieri come oggi in una vicenda poco chiara, spuntano i servizi segreti con collegamenti o presunti tali con i poteri “occulti” romani
Con la morte del presidente
emerito della Repubblica italiana
Oscar Luigi Scalfaro,
torna alla mente uno scandalo
di stretta attualità. Ieri come
oggi infatti in una vicenda poco
chiara spuntano i servizi segreti.
Anche nelle ultime vicende
di cronaca che stanno emergendo
infatti, spuntano collegamenti
o presunti tali, con i
poteri “occulti” romani. Nel
1993 scoppiò lo scandalo Sisde,
relativo alla gestione di fondi
riservati. Partita dalla bancarotta
fraudolenta di un’agenzia
di viaggi, i cui titolari erano
funzionari del servizio segreto
del Viminale, un’inchiesta della
magistratura fece emergere
fondi neri per circa 14 miliardi
di lire depositati a favore di altri
5 funzionari.
Ci furono l’intervento
del Consiglio Superiore
della Magistratura, per dissidi
tra il magistrato che indagava
e il suo procuratore capo, poi
l’intervento della commissione
parlamentare d’inchiesta sui
servizi segreti, presieduta da
Ugo Pecchioli, e infine quello
del ministro dell’Interno Nicola
Mancino: tutti si misero a
indagare sull’operato del Sisde
mentre a San Marino venivano
individuati altri 35 miliardi di
uguale sospetta provenienza.
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