Orario di lavoro: la Cotes ricatta i dipendenti
La FLI-CSU denuncia azioni intimidatorie da parte dell’azienda di Rovereta. E chiama in causa l’Anis: “Così affossate le relazioni industriali”.
SAN MARINO 1 DICEMBRE 2011 – La Federazione Industria della CSU denuncia l’intervento a “gamba tesa” dell’azienda Cotes di Rovereta nel confronto aperto tra sindacati e Anis sul rinnovo del contratto di lavoro. “E’ di questi giorni– affermano i segretari Enzo Merlini e Giorgio Felici – la notizia che la direzione della Cotes sta imponendo ai propri dipendenti il passaggio dalle 37 ore e mezza alle 40 ore settimanali non retribuite con la minaccia dei licenziamenti. In pratica, stiamo assistendo al tentativo di trasformare le relazioni industriali in un brutale ricatto ottocentesco: o firmi il nuovo orario o sei fuori”.
Ma non è tutto: oltre al prolungamento dell’orario settimanale, i dipendenti Cotes dovrebbero anche rimborsare all’azienda parte del costo dei pasti consumati fuori territorio e della benzina per le trasferte.
Per i segretari FLI-CSU questa è una “inaccettabile intimidazione”. E accusano: “L’iniziativa della Cotes di costringere individualmente i lavoratori a piegarsi a richieste illegittime verrà contrasto con tutti gli strumenti a disposizione, compreso il ricorso giudiziario per attività anti-sindacale.”
L’azienda, ricordano sempre Merlini e Felici, “non è nuova a queste iniziative ricattatorie. E’ di qualche anno fa il licenziamento dei due delegati sindacali che, insieme ai loro colleghi di lavoro, non avevano accettato imposizioni aziendali. E’ dunque già stata convocata un’assemblea con tutti i dipendenti, così come è stata inoltrata alla direzione aziendale una lettera di diffida a usare qualsiasi forma di pressione e ricatto per ottenere l’allungamento dell’orario e il peggioramento complessivo delle condizioni di lavoro”. Lettera spedita anche all’Associazione Industriali e al Segretario di Stato al Lavoro.
I segretari della Federazione Industria CSU sollevano quindi qualche dubbio sulle future relazioni industriali: “La proditoria iniziativa della Cotes, azienda storicamente organica all’Anis, va nella direzione opposta a quella volontà di dialogo e confronto più volte dichiarato dall’associazione degli imprenditori. Al contrario, suona come un brusco stop all’esigenza di fare sistema per affrontare con più forza l’uscita dalla crisi”.
La FLI-CSU, concludono , “ ha sempre dichiarato la disponibilità ad aiutare le aziende più in difficoltà attraverso interventi di sistema, ma la Cotes, che ha chiuso anche il bilancio 2010 con ottimi risultati, non rientra in questi casi. E’ dunque inevitabile chiedersi quali siano veri obiettivi dell’Anis: cercare soluzioni comuni per rilanciare l’occupazione e l’economia, oppure consumare miopi rivalse contro i lavoratori”.
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