Elena Tonnini: ’30 milioni per mega-progetti, divorate le risorse per le piccole imprese’

Elena Tonnini: ’30 milioni per mega-progetti, divorate le risorse per le piccole imprese’

Andiamo a discutere questo piano pluriennale di investimenti con un progetto di legge che si riferisce in particolare al modo di reperire finanziamenti per queste opere infrastrutturali ritenute prioritarie per il paese.

Ma chi ha deciso che siano queste le priorità del paese?

L’ Ordine del giorno del governo, a mio avviso, è una  pura presa in giro. A un certo punto si parla della “determinazione del Governo di ricercare la condivisione politica e sociale, affinché le decisioni per la “San Marino del futuro” siano partecipate e impegnino tutti i cittadini…” .                                                                  

Bene il governo è così determinato  a coinvolgere i cittadini nelle scelte che solo due righe dopo scrive:“…diamo immediato seguito al piano progettuale che si allega al presente Ordine del Giorno,realizzando gli interventi ivi previsti con tempestività …”

Allora o ci si confronta sui contenuti del piano, o si gli da seguito immediatamente, le due cose non combaciano. Ma evidentemente la parola partecipazione è molto scenica e io credo che anche questo sia ingiusto:  ingiusto non aver avuto nessuna partecipazione, non aver fatto serate pubbliche, nessun confronto per capire se davvero queste siano le priorità per il paese: ecco dov’è la determinazione del governo!

All’articolo 3 della legge si stabiliscono le modalità di finanziamento potendo accedere anche ai mercati esteri per debito e vengono comunicate all’aula come mera presa d’atto. Una delega in bianco ad un governo che non ha l’autorevolezza per imporre a questo paese 30 milioni di debito anche con l’estero.

Debito finalizzato quasi esclusivamente a soddisfare gli appetiti dei grandi studi di progettazione, e delle grandi aziende di costruzione, per cui è meglio costruire nuovi parcheggi che riempire quelli esistenti!

Ci si dice che l’edilizia è il settore trainante: ma non era la finanza? Ecco allora l’idea dello sviluppo. Sviluppo come conseguenza di un elemento trainante. L’obiettivo è il singolo settore che magari fa pressione mentre tutto il resto deve venire come una pura conseguenza.

Ci si dice che siamo prevenuti: io penso forse siamo COSCIENTI. Siamo coscienti che né la finanza né l’edilizia sono stati settori puntualmente accompagnati,  nonostante le varie proposte portate in aula, ad esempio dalla trasparenza e dalla correttezza delle procedure autorizzative, da una valutazione precisa e puntuale dei costi e benefici, da una legge sugli appalti delle opere pubbliche, o da un piano territoriale preciso. In questo sistema vengono invece divorate le risorse per le piccole imprese.

Io non scenderò nel particolare perché impossibile in 10 minuti, dirò che non tutte ma molte di queste opere che hanno qualcosa in comune, cioè la grandiosità e l’apparenza. Anche quelle opere condivisibili avranno comunque un beneficio tra decine di anni. La grandiosità che invece vi distinguerebbe, in senso positivo, dai vostri predecessori sarebbe quella di promuovere interventi che abbiano ricadute  immediate nel sociale, che diano risposte ora alla cittadinanza e verso una maggiore autonomia del paese.

L’opposizione non vuole fare niente, si dice meglio fare e sbagliare piuttosto che non fare niente. Secondo me invece avremmo bisogno di capire che forse è meglio fare e fare bene, ma questo avviene col confronto e con la partecipazione che quanto meno non è avvenuta. Eppure nessuna delle proposte portate è considerata una priorità.

Di cosa avremmo bisogno? Noi di proposte ne abbiamo fatte tante, ma queste non sono state considerate come priorità, vorremmo FARE ma le proposte che facciamo non vengono considerate come priorità.

Avremmo bisogno  di meccanismi di tutela del cittadino che permettano di far ripartire l’economia dal basso, permettendo un rilancio dei consumi e mettendo la gente nella condizione di lanciarsi con più sicurezza nelle nuove imprese;

avremmo bisogno di una vera pianificazione territoriale che non permetta di sfruttare ancora terreni agricoli;

avremmo bisogno di una rete fognaria efficiente che divida acque nere e bianche, con sistemi per direzionare l’acqua di pioggia ed evitare la puntuale esplosione dei tombini, e prevenire il dissesto idrogeologico. Tutte le acque che consumiamo per uso civile ed industriale oggi le importiamo dall’Italia, e paghiamo milioni di tasse all’Italia per il loro smaltimento quando potrebbero essere riutilizzate per essere reimmesse in rete di consumo industriale.

L’edilizia? Bene, avremmo bisogno di ripristinare gli immobili di proprietà dello stato, rendendoli efficienti attraverso la ristrutturazione energetica che passi dalle piccole imprese edili e dagli artigiani che possano riunirsi in Associazioni Temporanee di impresa per partecipare agli appalti alla pari alle grandi imprese che di solito se li aggiudicano in modo da togliere gli uffici statali dagli affitti ai soliti privati detentori di immobili che vivono in simbiosi con tante elargizioni statali.

avremmo bisogno che l’edilizia recuperi i tanti capannoni sfitti invece il tecno science park lo facciamo a Faetano su nuovi terreni agricoli.

Avremmo bisogno di garantire la gestione dei rifiuti sul territorio, rifiutando l’ingegnerizzazione degli impianti e creando occupazione che dia reddito alle famiglie, ed eliminando i i due milioni di euro che spendiamo ogni anno spendiamo per lo smaltimento all’estero.

Avremmo bisogno di investire nell’abbattimento delle barriere architettoniche, nel trasporto sostenibile per evitare e risparmiare più di 600.000 euro che lo Stato spende ogni anno nel costo dei carburanti.

Tutte queste proposte che noi facciamo hanno una visione precisa del futuro del nostro paese, un paese che debba essere più autonomo nelle risorse che ha, meno dipendente dall’esterno e più sovrano delle proprie scelte, che favorisca le piccole imprese attraverso la loro riconversione dal momento che il territorio è finito e non si può costruire all’infinito.

E’ difficile accettare che il governo del mio paese non si renda conto delle potenzialità che esso ha, in alcune opere all’ordine del giorno quello che vedo accomunare invece alle priorità proposte dal governo è l’effetto scenico, e allora ecco il nome famoso, ecco il polo del lusso, ecco la spa, anche l’aeroporto che la nuova società voluta da Arzilli, la SMIA, vuole costruire a Torraccia. La motivazione di questo progetto? “Uno stato non può non avere un aeroporto!” come se si trattasse di una questione di prestigio.

L’unica motivazione che ci viene data è “beh! ce l’hanno tutti dobbiamo averla anche noi” bene

Tra poco ci diranno che uno stato non può avere un porto dobbiamo averlo anche noi. Ci diranno che San Marino deve avere un esercito, ce l’hanno tutti, dobbiamo averlo anche noi

L’immagine del prestigio è il miglior biglietto da visita per permettere ai pochi progettisti dalle misure perfette di accedere ai bandi di concorso. Ed ecco necessario nuovi studi di fattibilità, i progetti preliminari,  il concorso di idee, ecc…

Potremmo stare qui tanto tempo a proporvi tanti progetti ma la realtà è che credo che alla base di tutto questo il debito estero non ci piace, ma non ci piace perché innanzitutto questi 30 milioni erano semplicemente evitabili, e ve lo abbiamo dimostrato emendando la vostra finanziaria elettorale fino a 26 milioni di euro. Approssimativi? Certo! Non avevamo accesso ai dati, non abbiamo uno staff di consulenti da pagare centinaia di migliaia di euro, il  vostro progetto IVA ne è un esempio.

Ma di sicuro abbiamo indicato dove risparmiare senza togliere nulla alla gente, togliendo sprechi, semplicemente dimostrando cioè che anziché indebitarci è possibile mettere in atto azioni di risparmio dettate dal buon senso. Buon senso, basterebbe questo, e invece continuate ad imporre il vostro volere alla cittadinanza e darete ragione a chi vi dice che questa non è più una democrazia ma è un’oligarchia.

Un’oligarchia di 9 segretari che vi fa usare la parola partecipazione solo per fare approvare un ordine del giorno ad un Consiglio che ormai prende solo atto delle vostre decisioni, alcune delle quali scellerate.

Darete ragione a chi vi dice che il sistema fallimentare, l’associazione a delinquere che si è creata in accordo tra segretari e gruppi criminali è stata costituita ed evolve  grazie allo strapotere del Congresso di Stato, che si ripropone oggi con questa azione di forza in aula.

Darete ragione a chi riferendosi ai politici corrotti, e queste persone sono ancora oggi a votare l’indebitamento estero della nostra Repubblica, li definisce politici dal peso politico irrilevante e privi di remore morali nello svendersi per “pochi denari”. Pochi denari, questo il termine usato dalla magistratura, ricordando la figura di Giuda, solo che ad essere tradito è il nostro paese, il bacio traditore è l’apparenza del lusso e del benessere.

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