Antonio Fabbri L’informazione: Rette casa di riposo, aumenti di 600 euro ogni anno fino al 2023

Antonio Fabbri L’informazione: Rette casa di riposo, aumenti di 600 euro ogni anno fino al 2023

L’informazione di San Marino

Rette casa di riposo, aumenti di 600 euro ogni anno fino al 2023

Protesta de “La nuova Primavera”: “Sempre penalizzate le fasce più deboli”

Antonio Fabbri

Aumentano le rette della Casa di riposo a partire dal 2017 con rincari di 612 euro per ogni anno fino al 2023. Questo è stato comunicato con una lettera inviata dall’Ufficio contabilità e bilanci dell’Iss e giunta a metà luglio ai familiari degli ospiti della casa di riposo. Circostanza che ha riaperto la protesta dopo che la decisione era stata già oggetto di analisi e contestazione da parte di C10 e del sindacato l’11 luglio scorso.

Sta di fatto che la missiva fa sapere
ai familiari degli anziani
ospiti che fino al 31 dicembre di
quest’anno, l’importo della retta
mensile a carico degli anziani
sarà pari a 1520,19 euro. L’importo
attuale, insomma.
Per il 2017, invece, scatterà il primo
aumento di 51 euro mensili,
con una retta di 1571,07 per ogni
mensilità dell’anno prossimo. A
conti fatti un aumento complessivo
di 612 euro per le dodici mensilità.
Gli aumenti si susseguiranno
così ogni anno, fino al 2023,
quando la quota mensile raggiungerà
l’importo di 1876,32.

Un aumento che ha mosso subito le proteste e le perplessità di molti familiari degli anziani. Di questi si sono fatti portavoce alcuni membri de “La nuova Primavera”, gruppo spontaneo nato su Facebook. “Ancora ad essere interessate dagli aumenti sono le fasce più deboli. Anche questa volta vengono bersagliati gli anziani. Ci devono dire, allora, cosa ne vogliamo fare dei nostri nonnini. Si arriva ad un punto che non si riuscirà più a pagare la retta.

Mediamente le pensioni degli
ospiti della casa di riposo sono di
1500euro circa al mese – lamentano
le Primavere – tutta gente
che ha lavorato da giovane, ha
versato quanto dovuto e ora non
si vede garantita una assistenza
nella fase del tramonto. Tanto più
che nelle loro famiglie, tra i figli
e i parenti, molti sono rimasti
senza lavoro e il problema, così,
è ancora più grave. Adesso si aggiungono
gli aumenti. A questo
punto potrebbe convenire prendere
una badante, ma tra contributi
e burocrazia, uniti al fatto
che i cambiamenti creano disagio
negli anziani, le difficoltà probabilmente
aumenterebbero”.

“Purtroppo –aggiungono– notiamo
ancora una volta che le difficoltà
di bilancio, che comunque
comprendiamo, ricadono però
principalmente sulle fasce più
deboli: gli anziani, gli asili e la
sanità”. Alcune perplessità vengono
espresse anche sugli ingressi
in Casa di riposo. “Chiediamo
che siano trasparenti – dicono
le Primavere – ci hanno riferito che vanno in base alla gravità del
paziente, ma ci sono anziani che
hanno atteso tempi incomprensibili,
mentre altri passavano loro
avanti nelle liste di attesa”, lamentano.
I costi della casa di riposto
sono aumentati, insomma,
e di conseguenza aumenteranno di circa 600 euro ogni anno per i
prossimi sette anni anche le rette.
“Lo possiamo anche capire, ma
perché il peso della crisi, magari
dovuto a scelte sbagliate o sprechi,
deve sempre ricadere sulle
fasce deboli?”, chiedono le Primavere.

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