Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: ‘Ndrangheta: Italia, Austria, Germania e San Marino ‘territori di espressione dell’attività dell’associazione criminale’

Antonio Fabbri – L’informazione di San Marino: ‘Ndrangheta: Italia, Austria, Germania e San Marino ‘territori di espressione dell’attività dell’associazione criminale’

 

L’informazione di San Marino

‘Ndrangheta:
Italia, Austria, Germania e San Marino “territori di espressione dell’attività
dell’associazione criminale”

Antonio Fabbri

SAN MARINO. Dalle prime ore della mattinata di ieri, i Carabinieri del
Comando Provinciale di Modena, unitamente a quelli di Parma, Piacenza e Reggio
Emilia, hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip
del Tribunale di Bologna, su richiesta della locale Direzione Distrettuale
Antimafia. Un’ordinanza nella quale entra anche il nome del Titano. San
Marino, assieme a Italia, Austria e Germania
, è definito territorio “di
espressione dell’attività anche dell’associazione stessa”. E’ questo quanto
rileva in un passaggio l’ordinanza di custodia cautelare firmata dal Gip Alberto
Ziroldi.

Imponenti i numeri di una operazione,
denominata “Aemilia”
che gli inquirenti sperano possa
aver sferrato un colpo “storico”
– così o ha definito il procuratore
nazionale antimafia, Franco
Roberti – alle infiltrazioni della
‘ndrangheta al nord.

I numeri
160 arresti in tutta Italia e
duecento indagati. 117 sono gli
ordini d’arresto emessi della procura
di Bologna, di cui sette al
momento non sono stati eseguiti
per l’irreperibilità di alcuni degli
indagati. L’indagine è condotta
dalla procura distrettuale
antimafia di Bologna che ha
ottenuto dal gip del Tribunale le
117 custodie cautelari in Emilia, ma anche Lombardia, Piemonte,
Veneto, Sicilia. Contestualmente
si stanno muovendo le procure
di Catanzaro e Brescia che
hanno emesso 46 provvedimenti.
Imponente anche il sequestro
di beni, disposto per un valore
complessivo di oltre 100 milioni
di euro.

I soggetti coinvolti
L’operazione “Aemilia” ha coinvolto
sia gli affiliati alle cosche
della ‘ndrangheta, in particolare
al clan Grande Aracri di Cutro,
in provincia di Crotone, presente
da decenni in regione, politici
locali, un tecnico del comune di
Finale Emilia, imprenditori e un
giornalista. Finiti nell’ordinanza
anche Ernesto e Domenico
Grande Aracri, i fratelli del boss
già detenuto Nicolino Grande
Aracri, alias “Mano di gomma”.
Domenico è un avvocato penalista, ed è stato arrestato su
disposizione della direzione distrettuale
antimafia di Bologna.

Le attività dell’associazione
malavitosa
Le persone oggetto dell’ordinanza
di custodia cautelare a vario
titolo, sono accusate di associazione
mafiosa o di concorso
esterno in associazione mafiosa.
“L’associazione – si legge nell’ordinanza
– che si avvale della forza
di intimidazione del vincolo
associativo e della condizione
di assoggettamento e di omertà
che ne deriva, allo scopo di
commettere delitti in materia di
armi e munizionamento, contro
il patrimonio, delitti in relazione
al commercio di sostanze stupefacenti,
estorsioni, usure, furti,
danneggiamenti a seguito di incendi,
incendi, riciclaggio, reimpiego
di denaro di provenienza
delittuosa in attività economiche,
corruzioni, intestazione fittizia
di beni, ricettazione, bancarotta
fraudolenta, emissione e utilizzazione
di fatture per operazioni
inesistenti, uso illegittimo di
carte di credito, acceso abusivo a
sistemi informatici;
acquisire direttamente e
indirettamente la gestione e/o
controllo di attività economiche,
in particolare nel settore edilizio,
movimento terra, smaltimento
rifiuti, ristorazione, gestione
cave, nei lavori seguenti il sisma
in Emilia del 2012 ;
acquisire appalti pubblici e privati;
ostacolare il libero esercizio
del voto, procurare a sé e ad altri
voti in occasione di competizioni
elettorali almeno dal 2007 al
2012 nelle province di Parma e
Reggio Emilia”.

Spunta il nome di san Marino
E’ quando si parla delle aggravanti
che spunta il nome di San
Marino. Infatti tutte le attività
che vengono contestate all’associazione
a delinquere, sono
aggravate dalla transnazionalità
delle condotte, “trattandosi di
reato commesso con contatti con
un gruppo criminale organizzato
impegnato in attività criminali
in più di uno stato, precisamente
in Italia, Austria, Repubblica di
San Marino e Germania, territori
di espressione dell’attività anche
dell’associazione stessa. Associazione
con epicentro in Reggio
Emilia e province limitrofe dal
2007 e tutt’ora permanente”, si
legge nell’ordinanza. La frase
contenuta nell’ordinanza non
pare lasciare dubbi, attestando
come l’attività della associazione
a delinquere arrivasse anche sul
Titano. Non è ancora emerso
nello specifico come, ma in più
di una parte dell’ordinanza si
parla riciclaggio di denaro destinato
e proveniente dall’estero.
Ulteriori dettagli probabilmente
emergeranno nei prossimi
giorni.

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