Giuseppe Maria Morganti di La Tribuna Sammarinese: Dalla memoria di Amati il rammarico di aver visto spazzato via il sogno della sua famiglia / Credito Sammarinese: un ciclone che costa al Paese circa il 5% del Pil / Intanto lo Stato contabilizza per il 2011 i primi 5 milioni di perdite e sei banche gestiranno 1.698 nuovi clienti secondo la ripartizione (non senza polemiche) decisa dal Commissario
“Si può sapere quanti altri clienti malavitosi sono stati trovati da Banca Centrale fra i nostri clienti?”, questo il grido (disperato) che Mario Amati, figlio di Lucio e ex azionista del Credito Sammarinese, lancia incredulo di quanto sia potuto accadere prima a suo padre, ancora agli arresti domiciliari, e quindi alla sua banca, nel giro di pochi mesi. Eppure un ciclone si è abbattuto sulla struttura, già indebolita dallo scudo fiscale, da quando la Procura di Catanzaro, in collaborazione con il Tribunale di San Marino, ha deciso di imputare ai vertici dell’istituto sammarinese l’accusa di riciclaggio.
Dalle indiscrezioni che sono emerse rispetto al documento che verrà presentato come una sorta di memoria da Amati, emerge che la banca, appena superata la fase di incertezza determinata dal fatto che la pratica Barbieri era stata gestita integralmente dal direttore generale, non solo ha provveduto ad effettuare le segnalazioni necessarie dichiarando i due versamenti effettuati, ma ha anche provveduto a mettere in sicurezza il valore bloccando la possibilità di fare prelievi dal conto per 12 mesi. Nessun vantaggio quindi si sarebbe prodotto per l’istituto e tanto meno per gli amministratori che si sono trovati a decidere di aprire un conto per un cliente che a metà gennaio operava tranquillamente con altre banche nel bolognese per interessi di gran lunga più consistenti di quelli sammarinesi.
Il ciclone ha però spazzato via ogni speranza di salvare la banca e ad Amati resta la consolazione di riuscire a ripristinare la verità sull’intera vicenda. Una vicenda dove non vale il detto ‘chi rompe paga e i cocci sono suoi’, infatti a pagare sarà lo Stato con un intervento spalmato in otto anni del valore di circa 40 milioni di euro, i ‘cocci’, se così si possono definire, invece sono andati alle banche chiamate dal governo e da Banca Centrale a gestire i rapporti con la clientela.
DI …
Marino di N. Montebelli
Accadde oggi, pillola di storia