Cari Compagni di Sinistra Unita,
Quest’oggi, un’Amica
Italiana, mi ha informato della Vs. lettera che Marino Cecchetti ha pubblicato
sul suo sito “Libertas”. Ho così avuto modo di leggere solo oggi la montagna di
spazzatura che questo signore ha pubblicato sul mio conto e sulla Compagnia
Sammarinese di Assicurazione, nel corso degli ultimi mesi. Ho letto pure
l’articolo a Vostra firma pubblicato da Tribuna e riportato in sintesi dalla
Voce.
Non è mia abitudine sottrarmi
al confronto per cui ritengo necessario soddisfare le vostre curiosità:
- Non ho mai inteso insultare né i Sammarinesi, né il
Paese dove in questi cinque anni mi sono fatto anche tanti amici. Ho
creduto e credo nelle grandi opportunità che San Marino ha e che poteva
avere, se fosse immune da questa “corrida” di veti incrociati, che non
riconosce la bontà di un progetto e di un ‘idea, di una proposta o di una
critica, perché il giudizio tiene solo conto della fazione o peggio della
persona che ne è protagonista. La frase “Questo è un Paese fatto per i
furbi e vietato agli onesti” decontestualizzato da tutto il ragionamento
di chi come me chiedeva solo regole chiare, con pochi margini
d’interpretazione, è una vecchia tecnica dei Gesuiti, quando raccomandavano
“Calunniate calunniate qualche cosa resterà”. Credo che dove esistono ampi
spazi a norme , spesso contradditorie, i furbi prosperano e gli onesti
invece soffrono. Credo che il vostro partito per primo, giustamente, non
faccia, che chiedere trasparenza, leggi per il Paese e non per le persone.
Sono convinto che le “regole” vadano scritte per San Marino, per il suo
contesto economico e sociale, nell’esercizio pieno della propria
sovranità, senza scimiottamenti né sudditanza del “Grande Vicino”.
- Non ho nomi di “Furbetti” da fare, anche perché se
qualcuno mi avesse chiesto anche un solo centesimo per ottenere ciò che
nel rispetto delle regole mi spettava, non avrei esitato a comunicarlo
alla Magistratura italiana e Sammarinese.
- Non ho nulla da nascondere, la Compagnia Sammarinese
di Assicurazione è un soggetto vigilato, i propri soci ed i relativi
beneficiari economici, sono come per legge noti e documentati alla Banca
Centrale, che contrariamente a quanto affermato dalla Sig.ra Michelotti
non mi sono mai sognato d’offendere, e alla quale invece molto spesso
ricorro per interpretazioni, aiuto e verifica, nella quotidiana attività e
nel rispetto dei reciproci ruoli.
- I dipendenti Sammarinesi sono 4 contro un solo
italiano. Sono convinto che sia interesse della ns. Società far crescere
professionalità Sammarinesi, perché un mercato assicurativo è credibile,
solo se è autosufficiente. In questa linea si collocano i corsi di
formazione da noi organizzati , anche con il supporto della Segreteria al
Lavoro e dedicati ai giovani che si avvicinano al mondo assicurativo, ed
al personale delle Banche Sammarinesi. Se chi governa oggi o chi lo farà
domani, porrà mano alla creazione di una legge sull’esercizio dei rami
danni allora il numero degli addetti sarà sensibilmente più alto.
- Ho chiesto la residenza, perché avevo fatto una
scelta di vita: quella di trasferirmi con mia moglie a San Marino dove
potrete trovarmi in ufficio dal Lunedì al Venerdì . All’Erario di San
Marino ho versato imposte per : 2008 € 15.000,01 2009 € 32.500,01 ,2010 €
40.124,99 al Febraio 2011 € 8333,32. Per reciproca trasparenza mi farebbe
piacere conoscere l’importo dei versamenti di Marino Cecchetti, Foschi,
Rossi e Michelotti. La residenza non è stata richiesta per non pagare le
tasse in Italia, cosa che continuerò a fare fino a quando non verrà
firmato il protocollo d’intesa sulle doppie imposizioni. Non ho chiesto né
sollecitato piaceri e la votazione della Commissione Esteri con 9 voti a
favore dimostra che anche all’opposizione ci sono persone che giudicano
con serena obiettività. Ringrazio tutti i Commissari, ma particolarmente
loro, per questa dimostrazione d’onestà intellettuale.
- Dite di non avere nulla contro di me e di non
conoscermi nemmeno. Prudenza avrebbe voluto che magari prima di creare il
“caso Dughera” aveste almeno indagato sulla mia storia personale . Pur
avendo legittimamente ottenuto la residenza, intendo soprassedere in
attesa che questa penosa vicenda venga chiarita nelle sedi più opportune.
State comunque tranquilli, volontariamente m’impegno con Voi a non
comprare nemmeno un mattone a San Marino, senza la preventiva
autorizzazione del Vs. Partito.
Concludo dicendoVi che pur
non essendovi nato, amo questo Paese, certo molto di più di chi non perde
occasione per denigrarlo, per evidenziarne i difetti, per chiamarlo “Enclave”
termine più adatto alla Bosnia che alla Repubblica più antica del mondo. il
Vostro articolo mi amareggia e mi offende, con tutte quelle allusioni
sibilline, in cui è maestro il Prof. Cecchetti, che sarà anche tale ma certo
non lo è in lingua italiana, visto il modo con cui si esprime sul sito
“LIBERTAS” che lui lascia credere sia il sito Ufficiale della Repubblica. Ho
già dato mandato ad un noto penalista bolognese, di convenire il Prof. Cecchetti
insieme a Voi, per la tutela della mia onorabilità e dell’Azienda che ho
l’onore di presiedere.
Nulla di personale ed a
presto.
Gianfilippo Dughera