Espedito Amodio è tuttora in carcere.
Il gip del Tribunale di Rimini ha convalidato e disposto la misura cautelare in carcere del campano accusato di essere uomo di fiducia del clan camorristico D’Alessandro per il quale ha aperto un’agenzia di scommesse a Rivabella.
Amodio dichiara: “Ma quale camorra, sono pieno di debiti e questa disastrosa avventura della sala scommesse ha trascinato dentro anche mia mamma e mia sorella che hanno garantito per farmi avere qualche finanziamento di cui non sono più in grado di pagare in tempo”.
Amodio continua a difendersi: “Vincenzo D’Alessandro è solo un vecchio amico d’infanzia, l’ho incontrato a Rimini poco dopo che era uscito dal carcere. Se qualcuno voleva farmi un favore, mi dava l’agenzia per fare i soldi”.
Il meridionale è indagato per riciclaggio con l’aggravante di aver agito in un contesto mafioso oltre ad dato 85 carte di credito a persone protestate e comunque poco trasparenti quando lavorava come cassiere di una banca riminese.
Fonte: (corsivo) “Il Corriere di Romagna”